
Ormai sapete che, per una guida turistica locale come me, Roma non è tutta nel centro storico e nei suoi monumenti simbolo, dalla Fontana di Trevi al Colosseo. Ma la Caput Mundi, per la sua importanza politica e non solo, nel corso dei secoli è stata eletta a dimora da diverse famiglie patrizie o nobili, sia di provenienza civile che clericale. I cardinali, dopotutto, per molto tempo furono quasi dei veri e propri principi, tanto che molti di essi divennero anche pontefici (come nel caso di Leone X, primo papa Medici, di cui potete leggere qui). E, tra le dimore storiche che ci hanno lasciato in eredità alcune emeriti personaggi, oggi vorrei parlarvi del cosiddetto Castello del Cardinale Silj, situato a nord di Roma, tra la Cassia e la Flaminia. Scopriamo assieme questa piccola meraviglia architettonica.
Si tratta di una struttura dalle caratteristiche neogotiche immersa in una tenuta di ben 17 ettari. È perfetta, anche, per avere al suo interno numerose specie arboree di notevole interesse. Per la prima volta si menziona la presenza di un edificio, in questa zona, nel XIII secolo, quando qui sorgeva un arco in mattoni che, all'epoca, fungeva un poco da ingresso a nord di Roma, sebbene ciò che davvero suscita interesse è ciò che riguarda la storia antica del luogo. È in quest'area, infatti, che la celebre Livia Drusilla, una della mogli di Augusto, avrebbe avuto la sua personale e privata dimora. E sempre qui, come ci racconta Svetonio ad esempio, avrebbe avuto luogo un auspicio favorevole ad Augusto. Livia, seduta su di una sedia nel giardino di casa sua, improvvisamente si ritrovò sul grembo una gallina bianca ed un piccolo ramo d'alloro, entrambi gettati da un'aquila che, volando sopra Livia, decise di far cadere ciò che teneva sul becco. Scrisse, infatti, Svetonio di come “(…) la famiglia dei Cesari si estinse con Nerone: molti presagi lo avevano annunciato, ma vene furono due particolarmente evidenti. Una volta Livia era andata a rivedere, subito dopo il suo matrimonio con Augusto, la sua proprietà di Veio e un'aquila che l'aveva superata volando, le lasciò cadere in grembo una gallina bianca che teneva nel grembo il ramoscello di lauro che aveva nel becco nel momento in cui fu catturata. Livia ebbe il capriccio di far allevare la gallina e piantare il ramo; la prima ebbe una primogenitura così numerosa che ancora la casa è chiamata ”delle galline", mentre il secondo formò un bosco così fitto che i Cesari, quando ottenevano un trionfo, vi si recavano raccogliendo i lauri". La zona della dimora del Cardinale Silj, dunque, sarebbe intimamente legata a un episodio leggendario che Svetonio narrò per giustificare il potere quasi divino di Augusto. Nel 1860 ampi scavi archeologici interessarono l'intera area, raggiungendo anche la zona di Prima Porta, dove altri elementi ricollegabili a Livia furono rinvenuti. Forse tutto il luogo apparteneva alla donna ed alla sua famiglia, facendo anche capire quanto ricca fosse. Già solo per questa ragione questa zona merita una visita approfondita, perché in un certo qual senso è qui che si è fatta la storia. Ma c'è dell'altro.
Esternamente l'edificio è quasi rustico, poiché dopotutto era una classica dimora fuori città, completamente circondata dalla natura il cui scopo era quello di ritemprarsi dalle fatiche quotidiane. Un po' come fece il Cardinal Bessarione con la sua casa suburbana, posta in quello che era il tratto urbano della Via Appia Antica, come potete leggere qui. All'interno, poi, il lusso del Castello del cardinal Silj è delicato, non prorompente, ma allo stesso tempo ricercato con molto gusto. L'intero edificio fu ammodernato nell'Ottocento seguendo i dettami dello stile neo gotico, che tanto andava di moda all'epoca. Colonne, arcate e una delicata torre esterna decorata con ceramiche colorate rendono la dimora davvero piacevole da guardare, e non solo. Come potete vedere, dunque, c'è sempre molto da scoprire anche fuori Roma.