
Le antiche terme romane erano luoghi sociali, indubbiamente edifici in cui i romani potevano trascorrere ore intenti in diverse attività. E tra i curiosi dettagli e spaccati di vita quotidiana che possiamo trovare, ad esempio, all'interno delle monumentali Terme di Caracalla a Roma troviamo anche questa tabula lusoria, straordinario esempio di come i Romani amavano divertirsi e giocare, anche nei luoghi pubblici. Seguitemi in questo percorso fatto di divertimento e svago, elementi tipici di ciò che i Romani di un tempo definivano con un termine molto evocativo: otium.
Così come nell'antica Grecia, anche per gli antichi Romani il gioco aveva anche una funzione sociale: saper giocare significava saper usare le proprie qualità morali e mentali, e questo per un leader era una grande qualità. Dimostrare sagacia ed acume, costringendo gli avversari a perdere, era considerata una qualità intrinseca in tutti coloro che avrebbero voluto aspirare ad un qualunque tipo di leadership (una considerazione simile può essere fatta anche per la caccia, altra pratica molto in voga nella Roma antica come potete leggere qui). Si pensi, sempre parlando di gioco ad esempio, che Augusto stesso pare fosse un rinomato giocatore o, ancora, si pensi al fatto che gli spettacoli tra gladiatori fossero inclusi tra i ludi, eventi di vario genere ospitati, ad esempio, in edifici come il Colosseo. Ma come giocavano gli antichi Romani? Un esempio lo abbiamo qui alle Terme di Caracalla.
Esistevano, ad esempio, diverse tipologie di tabulae, e ancora oggi qualcosa non ci è del tutto chiaro! I fori che vedete qui in foto, visibili nell'area archeologica delle Terme di Caracalla, erano praticati per ospitare ossicini, piccoli dadi o qualunque cosa potesse essere lanciata. Il gioco consisteva nel dichiarare, prima del lancio, dove il dado si sarebbe fermato, in quale foro. Si doveva, dunque, tentare di prevedere il movimento dell’elemento utilizzato per il gioco, cosa che ovviamente sarebbe risultato molto più facile dopo ore ed ore di esercitazioni o, come risulta da alcune fonti antiche, mediante frodi o brogli. Ma esattamente come può avvenire oggi nell’ambito ludico, è certo che un grande giro di scommesse animava il tutto! Per tale ragione, alcune leggi proibirono ai minorenni di partecipare a certi giochi, un po' come avviene per il poker. Le terme pubbliche poi, quei grandi edifici di cui ancora oggi ammiriamo le vestigia, erano luoghi adattissimi a giocare in questo modo. Le terme non erano solo utilizzate per l’igiene personale ma, anzi, avevano più una funzione sociale, in cui uomini e donne si incontravano anche per conversare, fare affari, parlare del più e del meno, trovare qualche occasioni intima. Dunque, come in questo caso, immaginate di stare a mollo in una piscina, appoggiandovi al bordo e conversando con i vostri amici. Con l'acqua tiepida che vi accarezza la pelle, tra una battuta e l'altra ed affari vari, potreste anche decidere di farvi una bella...partitina!