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Di chiese Roma ne è strapiena, ed oggi parlerò di una delle più ricche di storia, curiosità ed opere d'arte. Parlo della Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio (non lontano da Piazza Navona), edificata nel Quattrocento e ristrutturata tre secoli dopo. La sua centralissima posizione suggerisce una visita, in quanto fondamentalmente è a pochissimi passi dal Pantheon ma anche da luoghi di inaspettata bellezza come la secolare Biblioteca Angelica. Una guida turistica locale come me non perde occasione per visitare questo bellissimo luogo di culto di Roma, sia per sfuggire un poco dal caos dei centri nevralgici della Città Eterna sia, comunque, per entrare in contatto con tantissime, e diverse, opere d'arte. Ecco a voi i motivi per cui dovreste visitare la Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio.
Innanzitutto tradizione vuole che essa sia stata la chiesa delle cortigiane, quelle nobildonne che amavano bazzicare nelle corti, anche quelle papaline, in cerca di ricchezza, lussuria e vita agiata. Pare che proprio qui esse usavano riunirsi a pregare, e forse è proprio da questo che Caravaggio prese ispirazione per la sua opera pittorica, la Madonna dei Pellegrini, qui conservata, in cui notiamo la Vergine Maria vestita alla popolana, quasi come una cortigiana. Se, da un lato, abbiamo una dimostrazione della straordinaria capacità di Caravaggio di umanizzare i santi ed i personaggi biblici, avvicinandoli con realismo alla realtà quotidiana ed alla gente comune (a volte suscitando scandalo e scalpore, come in questo caso), dall'altra non sorprendiamoci se questo filo rosso, che lega le cortigiana a questa chiesa, sia qui molto forte. Questa zona, infatti, nella Roma del Cinquecento era quella scelta, anche per legge, dalla prostitute per esercitare la loro professione. Si pensa che, su una popolazione di circa 50000 abitanti, all'epoca ci fossero ben 7000 prostitute. E la maggior parte pare vivesse proprio qui, in quest'area. Una basilica, quella di Sant'Agostino, che ospita inoltre anche una bellissima opera scultorea: la Madonna del Parto del Sansovino, realizzata nel Quattrocento e molto amata dalle mamme in attesa di figli, che usano venerare questa scultura. Leggenda vuole, però, che tale gruppo scultoreo non sia una Madonna con il braccio il Bambino, bensì una effigie di Agrippina Minore con il figlio Nerone (che, per la cronaca, fece uccidere la madre). Quest'opera d'arte sarebbe, di conseguenza, un ottimo esempio del classico riciclo alla romana, un riciclo che toccava anche interi capolavori.
Inoltre all'interno della Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio a Roma anche un affresco di Raffaello raffigurante il profeta Isaia su un muro di un pilastro della navata sinistra, ed un progetto di Bernini, che si occupò dell'altare maggiore della Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio. Un insieme di nomi famosi, di grandi artisti che abbellirono questa basilica, la quale ospita un'importante reliquia per il Cristianesimo: il corpo di Santa Monica, madre di Sant'Agostino. Un edificio di enorme interesse artistico e non solo, capace di mostrarci meraviglie di un passato glorioso per l’arte, donandoci al contempo uno spaccato della vita quotidiana di secoli fa. Ogni singolo capolavoro, come la tela del Caravaggio o l’affresco di Raffaello, ci invita a soffermarci su luogo di culto molto interessante che a volte sfugge all’occhio poco allenato o attento di turisti o romani, una chiesa che però merita ampiamente.


