
Una delle icone di Roma è, senza ombra di dubbio, la celebre Scalinata di Piazza di Spagna, conosciuta anche come Scalinata di Trinità dei Monti. Quante volte concludo le mie passeggiate per Roma, un tour, proprio qui, nella famosa Piazza di Spagna? Dopotutto non è un caso se questo angolo della Città Eterna è così famoso. Scenograficamente parlando la scalinata, che si completa con l'antistante Barcaccia, l'obelisco e la chiesa rinascimentale, è un vero e proprio spettacolo. Ma oggi è tempo di scoprire qualcosa in più su questa celeberrima scalinata.
Completata in meno di 3 anni, dal 1723 al 1725 (anno giubilare), grazie al progetto dell'architetto romano De Sanctis, certamente l'origine e la storia stessa di questo monumento urbanistico (tralasciando l’inciviltà di molte persone) è stata travagliata e tortuosa. Un po' come tortuoso, ma elegante allo stesso tempo, si presenta l’origine di questo incredibile monumento! Per arrivare a De Santis dobbiamo partire addirittura dal 1559, quando si incominciò a parlare di un collegamento che permettesse di unire la piazza e la collina sovrastante, dove ancora oggi campeggia la rinascimentale chiesa di Trinità dei Monti. Inizialmente, al posto della scalinata, non vi era nulla se non un piccolo sentiero... Venti anni dopo la Camera Apostolica comprò il terreno dove oggi sorge Piazza di Spagna, ma fu solo nel 1660 che i primi progetti furono abbozzati. E fu, guarda caso, proprio quel genio del Bernini a parlare per la prima volta di una scalinata ritmata da linee curve, concave e convesse. Tra l’altro sembra anche che, sempre su progetto del Bernini, fa in questo caso su pressione francese, da un punto della scalinata sarebbe dovuta svettare una incredibile statua equestre raffigurante Luigi XIV, il famoso Re Sole. Ma perché Francia ed i francesi? Ci fu un allungamento dei tempi a causa di una annosa controversia tra lo Stato Pontificio e la Francia: entrambi rivendicarono il possesso del naturale declivio da cui sarebbe dovuta sorgere la scalinata.
Problemi di soldi e finanziamenti, dunque. Fu papa Clemente XI a bandire il primo concorso ufficiale nel 1717, anche se i lavori iniziarono sotto Innocenzo XIII. Il De Sanctis alla fine vinse, grazie alla sua idea di realizzare una scalinata su terrazzamenti che, soprattutto in primavera, ancora oggi come in passato viene abbellita con vivaci e colorati fiori. In questo modo, potete ben immaginarlo, l’effetto cromatico è assolutamente imperdibile, così come imperdibile è la scalinata stessa la quale pare somigliare più ad un giardino fiorito, in determinati momenti dell’anno. Oggi, poi, sembra tutto perfetto, ma è vero che, se si leggono le relazione lasciate dall’architetto, molte furono le problematiche a cui andò incontro: il problema maggiore stava nel dover creare un luogo aperto ed armonico, una scalinata la cui sommità doveva essere vista anche dal basso, senza però dover progettare delle aree coperte che, per motivi di ordine pubblico, non erano gradite. Il De Sanctis volle progettare un’area di ritrovo, che avrebbe dovuto avere anche posti a sedere e spazi di sosta. Direi che, fondamentalmente, il De Sanctis superò tutti i problemi. Alla fine, comunque sia, pare che un accordo, tra il papato e la Francia, fu trovato poiché ancora oggi, a decorare i cippi marmorei, troviamo l'aquila (stemma araldico della famiglia Conti, da cui proveniva Innocenzo XIII) ed i gigli della corona di Francia. Pace fatta, per una delle meraviglie di Roma!