Tra le vie più famose e temute di Roma, causa traffico, vi è quella del Muro Torto! Uno strano nome certamente che, come spesso accade in città, ha un origine che si perde nei secoli. E da guida turistica locale della città, oltre che amante delle tradizioni più disparate che rendono la Città Eterna anco più interessante, devo farvi presente quanto questa zona sia piena di storie un poco macabre, volendo anche demoniache, certamente non felicissime. Andiamole a vedere assieme. 

Innanzitutto, è bene ricordare come ci troviamo al cospetto del tratto delle Mura Aureliane che costeggiano Villa Borghese e la collinetta del Pincio, un tratto in cui una porzione di muro sembra lì lì per crollare, essendo rigonfia e ricurva. Volutamente, nel corso del tempo (a parte nell'età moderna, per questioni di sicurezza), non si è voluto intervenire per risolvere la questione. Motivo? La zona del Muro Torto è considerata maledetta! Qui trovavano sepoltura meretrici e condannati a morte impenitenti e, sempre qui secondo la tradizione, Nerone stesso trovò la sua (indegna per i Cristiani), sepoltura. Si narra di come, a distanza di secoli, pellegrini di ogni tipo continuassero a venire in zona per omaggiare il primo imperatore che perseguì i Cristiani. Ma si parla della maledizione del Muro Torto già in età gotica, nel corso del VI secolo d.C. Si dice, anzi, di come il Muro Torto fosse sorvegliato direttamente da San Pietro, che impedì ai goti di entrare a Roma da questa parte come, nel 1849, impedì ai soldati papali e francesi di entrare in città attraverso questo tratto (e l'ironia si sprecò, considerando che in teoria questi soldati dovevano spianare la strada al ritorno del papa Pio IX, purtroppo per lui detronizzato dal trono un anno primo, come leggerete cliccando qui).

Soprattutto l'Ottocento fu un secolo in cui diverse personalità non propriamente ben volute a Roma trovarono la propria sepoltura. Ad esempio nella vicina Piazza del Popolo, utilizzata per le esecuzioni pubbliche (come potete leggere qui), furono decapitati due carbonari nel 1825. E anche i loro fantasmi si aggirerebbero qui, nell'area del Muro Torto, per renderla ancor più cupa e ricca di storia. Dobbiamo poi parlare dell'inizio del secolo scorso quando da questo tratto delle Mura Aureliane decisero di buttarsi molti dei suicidi della città? Non è un caso, infatti, che qui trovate delle reti adatte a frenare il folle gesto di molti. Insomma, nonostante numerose tradizioni e leggende, questa sezione delle Mura Aureliane, risalente al III secolo d.C., resiste a tutto: intemperie, traffico, esecuzioni pubbliche, sepolture più o meno clandestine.