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Quest'oggi torno a parlare di una meravigliosa chiesa di Roma di cui mi occupai già in passato, a causa di una sua interessante peculiarità (come potete leggere qui). Sto parlando della Basilica di San Nicola in Carcere la quale, in realtà, deve la sua fama alla sua straordinaria area sotterranea che non smette mai di stupire. Visitando il sottosuolo della chiesa si può concepire al meglio il concetto di stratificazione e di riuso, capisaldi dell'evoluzione storica di Roma. Seguitemi, come fareste con un vero e proprio tour, nelle profondità della Città Eterna.
Grazie a queste foto dei sotterranei della Basilica di San Nicola in Carcere, ancora una volta si percepisce l'incredibile storia di Roma. Siamo al di sotto di una basilica, sorta nell'XI secolo, che per anni è stata erroneamente considerata come costruita al di sopra del Carcer Tullianum (dove, secondo la tradizione, passarono in prigionia e per mesi, San Pietro e San Paolo), che in realtà si trova alle pendici del Campidoglio. Un errore storico che però diede il via alla realizzazione di questa basilica, che fu costruita sfruttando in particolare le antiche mura, fondamenta e colonne di un preesistente tempio dedicato a Giunone Sospita. Da tempio a chiesa insomma, di cui ancora oggi possiamo ben vedere la transizione stratigrafica e di cui abbiamo numerosi altri esempi a Roma, come il Tempio di Antonino e Faustina al Foro Romano. Passeggiare per queste gallerie sotterranee, vedendo le ossa delle sepolture che per secoli furono aperte al di sotto del piano di calpestio della basilica, con tanto di botole (oggi murate) sul soffitto, è davvero emozionante. Vedere le mura del podio dell'antico tempio di Giunone (costruito agli inizi del II secolo a.C.), così come camminare sull'antico pavimento, o vedendo le nicchie che ospitavano, lungo il perimetro del podio su cui il tempio poggiava, antiche botteghe lascia davvero estasiati. Entrare nella piccola sala della cosiddetta Cappella Tricora, aperta nel VII secolo e chiamata così per via delle sue tre absidiole, non ha prezzo. Una cappella che fu aperta dentro il podio di un altro tempio romano, attiguo a quello di Giunone, un edificio sacro dedicato alla Dea Spes (Speranza), eretto nel III secolo a.C. di cui alcune tracce sono ben visibili. Ma non finisce qui, poiché in questi sotterranei, andando dall'altra parte, troverete i resti di un altro tempio che completa il complesso sacro di età repubblicana su cui ha origine la basilica cristiana. Parlo del Tempio di Giano, sempre del III secolo a.C., divinità autoctona romana protettrice degli ingressi, delle porte e dei cambiamenti. Tre antichi templi, in parte sfruttati per costruire, a basso costo anche, una basilica cristiana in pieno Medioevo.
Ecco perchè la Basilica di San Nicola in Carcere colpisce. Il suo interno, decorato con affreschi rinascimentali e non solo, ci narra della storia cristiana del sito, e della sua evoluzione come luogo di culto cattolico. Ma i suoi sotterranei, le pietre antiche su cui possia, i passaggi sotterranei, ci raccontano invece una storia millenaria che non ha eguali al mondo. Qui, dove in passato sorgevano ben tre templi, sin dal VII - VI secolo a.C. la vita scorreva freneticamente al ritmo delle innumerevoli imbarcazioni che, qui in zona, scaricavano le loro merci e derrate alimentari per essere vendute al vicio Foro Boario e Olitorio, i primi due mercati della Roma antica. Antichi templi dedicati a divinità propiziatorie dei commerci e non solo. Un'area poi conquistata da una chiesa la quale, sulle sue mura laterali esterne, mostra ancora oggi i chiari resti degli edifici di un tempo. Questa è Roma.
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