
Si sa che la Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio, come potete leggere cliccando qui, è una chiesa di Roma ricca di straordinarie meraviglie, sia pittoriche che scultoree. Per non parlare, poi, di come in passato fosse considerata la chiesa delle cortigiane, un punto di ritrovo particolare nella Roma cinquecentesca. Ma, da guida turistica locale quale sono, non posso esimermi dal farvi porre l'attenzione su una scultura molto interessante, che merita più di uno sguardo, sia per la sua valenza artistica che per quella devozionale.
Una volta varcato l'ingresso, giratevi verso la controfacciata. Vi troverete di fronte questo bel simulacro, circondato di ex voto e da fiocchi rosa e azzurri. La statua che avete dinanzi a voi è la celebre Madonna del Parto, sicuramente una delle effigi mariane più ammirate di tutta l'Urbe. Realizzata da Jacopo Tatti, detto il Sansovino, nel 1516, questa Madonna è ricercata soprattutto dalle partorienti, poiché è protettrice dei parti e dei nascituri. L'iscrizione del simulacro dice infatti "VIRGO GLORIA TUA PARTUS", e cioè "O Vergine il parto è la tua gloria". Bel messaggio sicuramente, sebbene l'opera scultorea presenti anche sinistre origini pagane. Si dice infatti, quantomeno secondo la tradizione, che il Sansovino scolpì questa Madonna partendo e restaurando una preesistente statua di epoca romana del I secolo d.C., raffigurante Agrippina Minore con in braccio il suo figliolo, nientemeno che l'imperatore Nerone. Certamente Agrippina non fu un grande esempio materno, se è vero che non esitò a far uccidere suoi parenti prossimi pur di veder salire al trono suo figlio Nerone, ancora in età adolescenziale. Quanto bastava ad Agrippina per poter davvero avere le redini dell'impero, imponendo la sua ingombrante presenza anche al raggiungimento della maggiore età del figlio. Un comportamento come se ne trovano tanti altri esempi nella Roma antica, quando imperatori o regnanti erano troppo giovani, se non bambini, per governare. E spesso le madri o altri parenti prossimi ne prendevano il posto, ufficialmente come reggenti del regno. Peccato che la presenza della madre Agrippina fu molto pesante ed ingombrante, tanto che alla fine il figlio Nerone la fece uccidere.
E’ quantomeno particolare che un’antica scultura raffigurante una donna dalle pochissime virtù cristiane possa essere stata riutilizzata per rappresentare la Madonna. Dopotutto, però, se fosse vero la statua, oltre alla sua valenza sacra, avrebbe anche un altro significato: una purificazione, se non vera e propria sostituzione, del mondo antico, così corrotto e malevolo (in ottica cristiana). Sarebbe, dopotutto, un altro esempio di quella sostituzione culturale e artistica imposta dalla comunità cristiana nel corso dei secoli, per cancellare il passato pagano dell'Urbe. Nulla di strano, dopotutto, così come nulla di strano sarebbe l'aver utilizzato un modello femminile sicuramente poco virtuoso per raffigurare la Vergina Maria. Anche il Caravaggio utilizzata prostitute come modelle per le sue opere pittoriche, per impersonare la Madonna. Un esempio di redenzione, se vogliamo. A parte ciò, comunque, è sintomatico notare come l’antico ed il Rinascimento siano sempre in comunicazione, e probabilmente la Madonna del Parto ne è solo un ennesimo esempio…