
Il complesso di Villa Torlonia a Roma, databile alla fine dell'Ottocento, che consta di vari edifici, teatro privato, laghetto e finte rovine, può essere considerato come l'ultima eredità principesca di una delle ultimissime famiglie nobili romane. I Torlonia, di cui ultimamente si parla molto per questioni ereditarie in cui entra, di diritto, anche la sterminata collezione privata (la più estesa del mondo), hanno avuto più o meno direttamente a che fare addirittura con Mussolini. Perché? Perché il Duce, tra il 1925 ed il 1943, scelse proprio Villa Torlonia, e in particolare il Casino Nobile, come sua residenza. Sicuramente un ospite d'eccezione e anche molto ingombrante, in particolar modo se si pensa alla guerra che insanguinò il mondo intero. Ecco il motivo per cui a Villa Torlonia si può entrare in contatto con qualcosa di davvero particolare…
Ovviamente, soprattutto con l'incombenza e oltre della Seconda Guerra Mondiale, anche Mussolini ebbe la necessità di dover trovare rifugio, in casi di emergenza. E per tale ragione, sotto Villa Torlonia, sono da poco visitabili i tre bunker voluti da Mussolini. Perché tre? Ebbene, il primo fu realizzato risistemando una cantina nei pressi del laghetto del parco di Villa Torlonia. Aveva tutti i comfort e le strumentazioni necessarie (filtri antigas, porte in ferro, servizi igienici e corrente elettrica), ma si pose subito un problema. Per raggiungere questo bunker si sarebbero dovuti fare dei metri completamente allo scoperto, passando dal Casino Nobile al lago. Per questo, per motivi di sicurezza, si decise di realizzare un secondo bunker, questa volta proprio al di sotto del Casino Nobile. Anche qui non mancarono porte blindate e soffitto in cemento armato ma, probabilmente, il Duce stesso non lo riteneva troppo sicuro. E allora ecco il terzo bunker, quello definitivo e maggiormente completo! Questa terza soluzione divenne un vero e proprio rifugio antiaereo, collegato ai piani sotterranei del Casino Nobile attraverso una galleria. Fondamentalmente, questo bunker ha una forma a croce, con due gallerie che si intersecano, con mura di 4 metri di spessore e cemento armato ovunque. Ironia della sorte vuole che Mussolini non vide mai questo bunker completo, tant'è che ancora oggi mancano completamente le porte blindate, mai sistemate. Motivo? Semplicemente perché nel 1943 Mussolini fu destituito dallo stesso Gran Consiglio del Fascismo.
Piccola curiosità finale. Recentemente, per gli scavi propedeutici anche alla riapertura dei bunker stessi, è stata scoperta una camera di sepoltura databile attorno al II secolo d.C. Furono ritrovati alcuni colombari con tanto di urne cinerarie, ed anche sepolture direttamente a terra, con corpi ritrovati a "bocconi", a pancia sotto praticamente. Spesso tale pratica era riservata a uomini e donne che si erano macchiati di grave colpe in vita. Una testimonianza di come il sottosuolo di una città storica come Roma non smette mai di stupire, in un viaggio nel tempo senza confini che, da un bunker antiaereo del secolo scorso, arriva sino a sepolture di quasi duemila anni fa. Questa è Roma.