

I milioni di turisti che, annualmente, visitano Roma, considerano il Pantheon una tappa obbligatoria, essendo l’edificio un magnifico simbolo dell’elevato livello ingegneristico, unito a motivazioni politiche e religiose, che resero grande l’Impero Romano. E come guida turistica locale sono davvero fiero di poterlo ammirare molto spesso. Parlerò più specificatamente del Pantheon, voluto originariamente da Agrippa alla fine del I secolo a.C. e ricostruito interamente dall’imperatore Adriano nella prima metà del II secolo d.C. Oggi vorrei parlare di alcune delle leggende che ruotano attorno al Pantheon, un edificio il quale, proprio per la sua mole, la sua storia ed il suo valore, ha stimolato la fantasia di molti.
Iniziamo dall’elemento principe del Pantheon: il suo oculus, il grande foro circolare del diametro di 9 metri dalla quale entra, giorno dopo giorno e da quasi duemila anni, la luce del Sole ma anche la...pioggia! Eh già, poiché secondo una strana diceria popolare sembra che, quando piove a Roma, le gocce d’acqua non riescono a raggiungere il suolo, a causa della temperatura interna del Pantheon che scioglierebbe le gocce prima che esse tocchino terra. Questa è la prima leggenda da sfatare, visto che quando piove il pavimento si bagna, eccome! Ma non è tutto, perché già gli antichi Romani avevano trovato una soluzione per evitare che il Pantheon si allagasse ogni volta che un temporale si abbattesse su Roma. Se ci fate caso, proprio in corrispondenza dell’oculus, sul pavimento vi sono dei piccoli fori. Essi servono per drenare l’acqua, in modo da portarla sotto il pavimento dove sono presenti tunnel sotterranei per far defluire l’acqua. Non solo, poiché per avvantaggiare il tutto il pavimento in marmo policromo del Pantheon, soprattutto al centro, è concavo. In tal modo l’acqua può scorrere meglio, e raggiungere con facilità i fori.
Ma passiamo a qualcosa di più cupo, parlando delle numerose leggende che vedono come protagonisti demoni vari o, addirittura, Satana in persona. Il motivo di tanta presenza demoniaca qui nel Pantheon è, dopotutto, di facile comprensione. Oggi, e più precisamente dal 609 d.C., il Pantheon è una basilica cristiana, perfettamente funzionante e consacrata con il nome di Basilica di Santa Maria ad Martyres. L’edificio rappresenta, in un certo qual senso, una vittoria politica e religiosa per la Chiesa Cristiana che riuscì a trasformare uno dei più imponenti templi pagani in una chiesa. Il Pantheon divenne un simbolo del nuovo corso storico e sociale preso da Roma, città originariamente governata da uomini e donne politeisti che perseguitarono anche i cristiani. Quando poi, agli inizi del VII secolo d.C., l’imperatore dell’Impero Romano d’Oriente, di nome Foca, donò il Pantheon alla Chiesa, provate ad immaginare la gioia del clero romano. C’era un problema, però.
Essendo il Pantheon legato completamente ad una civiltà come quella romana che, nel corso dei secoli a seguito della caduta dell’Impero, esso fu dipinto come figlio dell’Anticristo e simbolo concreto del Male in terra, l’edificio nel corso del Medioevo ebbe una nomea poco invidiabile. Si pensava, infatti, che al suo interno abitassero dei demoni! Un monumento malvagio, un male da estirpare a tutti i costi prima di consacrarlo e di renderlo, definitivamente, una chiesa. Per questa ragione pare che il Papa Bonifacio IV, che ebbe l’onore di ricevere l’edificio in dono dall’imperatore Foca, recitò un vero e proprio esorcismo, prima di aprire per la prima volta dopo anni le porte in bronzo del Pantheon. E proprio da questa porta, ormai aperta, una serie di demoni chiassosi e mostruosi uscirono, scappando via e liberando per sempre il monumento. Non solo, però, poiché secondo la tradizione vi era un demone talmente grosso che non riuscì a scappare dall’ingresso. Come fece, dunque, a fuggire? Semplicemente scelse il soffitto, lasciando in eredità quel perfetto foro circolare che, ancora oggi, ammalia milioni di persone! Concludo con un’ultima leggenda riguardante il Pantheon. Se ci fare caso, avendo il grande portico d’ingresso davanti a voi, tutt’attorno all’edificio c’è una sorta di fossato, in cui ancora oggi alcuni resti archeologici sono poggiati al suolo. Questa specie di fossato in realtà è una rappresentazione fisica di quel dislivello che si è venuto a creare in varie zona di Roma, un dislivello che definirei storico ed archeologico. Roma, infatti, nel corso del tempo è cresciuta su stessa e, livello dopo livello, edificio dopo edificio, la città ha subito una vera stratificazione. Per questo oggi, scavando, è facile trovare qualcosa!
Però c’è una leggenda anche per giustificare il fossato che corre tutt’attorno al Pantheon. Sarebbe stato, secondo la tradizione, Satana in persona a realizzarlo. Perché? La storia ci narra di un uomo che, un giorno, fece un patto con il Demonio. In cambio di un magico libro l’uomo avrebbe, semplicemente, venduto l’anima al Diavolo. Ma, a quanto pare, l’essere umano può ingannare anche l’Ingannatore per eccellenza, se è vero che l’uomo, dopo aver ricevuto il libro, si rifugiò dentro il Pantheon, divenuto già all’epoca una chiesa cristiana. Il Demonio, non potendo entrare in un luogo consacrato, per un giorno ed una notte corse, arrabbiato ed infuriato, attorno al Pantheon, attendendo che l’uomo uscisse. Correndo e correndo Satana creò il fossato di cui parlavo in precedenza. Insomma, vedete quante leggende sorgono attorno ai monumenti simbolo di Roma?

