
Ecco a voi la Torre della Scimmia, situata non lontano dal Pantheon. Un nome particolare per una torre che si erge nel cielo di Roma sin dal Cinquecento (ma con un'origine probabilmente medievale), quando fungeva da coronamento e difesa di Palazzo Scapucci. Pronti per conoscere una di quelle curiosità, ed una di quelle leggende, che rendono Roma così speciale?
Inannzitutto non dimentichiamoci come non ci sia nulla di strano nella presenza di una torre di questo genere nella Città Eterna, poiché per secoli le più importanti e ricche famiglie di Roma usavano fortificare le proprie dimore, sia per proteggerne le ricchezze sia per fronteggiare eventuali attacchi da parte di famiglie rivali. Uno degli esempi più famosi e visibili a Roma è la Torre delle Milizie, un esempio di resistenza ai secoli ed alle intemperie della natura. A forma quadrangolare con beccatelli a decorare l’ultimo piano (sono 4 piani in tutto), la torre spicca tra le altre della stessa epoca, o di periodi precedenti, riscontrabili a Roma poiché troviamo, sulla sua sommità, una statua della Madonna con la luce perpetua. Come mai? Qui entriamo nel campo di una delle tante leggende che arricchiscono la storia di Roma.
La famiglia Scapucci era rinomata e famosa a Roma, anche perché in casa teneva una piccola scimmietta. Un animale esotico che, in fin dei conti, simboleggiava la straordinaria ricchezza, anche culturale, della famiglia Scapucci, capace anche di avere a casa un animale non certo comune qui a Roma. Forse per gioco, o chissà per quale altro motivo, un giorno l’animale prese la bambina ancora in fasce della coppia Scapucci e salì su, sino alla sommità della torre. Immaginate il terrore dei due genitori che non sapevano proprio cosa fare, vedendo la scimmia che, caracollando, andava avanti e indietro su, sul punto più alto della torre. E fu lì che al padre venne l’idea: usò il fischio di richiamo che la scimmietta conosceva bene, provandolo più di una volta. In questo modo, senza alcun danno per la bambina, la scimmia tornò in casa ed i genitori poterono riabbracciare la loro amata figlia. Alla fine, decisero di costruire quella piccola statua della Madonna, con la luce perpetua, come gratitudine e ringraziamento per lo scampato pericolo. Un modo per dire grazie a quella Vergine Maria il cui culto, ancora oggi, è molto sentito nella Città Eterna. Ecco perché passando di qua, durante uno dei miei tour a Roma, spesso mi soffermo a mostrare ai turisti perché anche un angolo apparentemente anonimo dell'Urbe abbia una storia da raccontare...