Ecco a voi la "Madonna di Foligno" una delle pregevoli opere di Raffaello esposte ai Musei Vaticani, a Roma. Questo capolavoro assoluto ci ricorda sempre come una visita ai Musei Vaticani, meglio ancora se con una guida turistica locale, sia quasi necessaria per apprezzare fino in fondo capolavori del Rinascimento come questo di Raffaello. 

Ci sono alcuni spunti interessanti da notare, oltre alla straordinaria abilità dell’artista nell’uso del colore e nel rendere i corpi voluminosi e delicati allo stesso tempo. Vediamo intanto la Vergine con il Bambino seduta su di una nuvola e circondata da un’aurea luminosa, come una sorta di Sole. Raffaello prenderà ispirazione dal famoso episodio dell’apparizione di una Sibilla (una profetessa di derivazione greco-romana), ad Augusto. La Sibilla profetizzò al primo imperatore di Roma la venuta del figlio di Dio, tanto che lui si convinse ad erigere un altare in suo onore. Leggiamo da Svetonio, infatti, che la profetessa affermò "che verrebbe dal cielo quello che sarebbe Re in perpetuo, e pioverebbe dal cielo un torrente di fuoco, e di solfo, descrivendo chiaramente l'avvento del nostro Signor Gesù Cristo". Ed infine ecco la vera e propria visione: "videsi calare dal cielo un gran splendore, in mezzo a cui vedevasi una leggiadrissima verginella con vezzoso bambino in seno, che si posò sopra un altare del Tempio di Giove, e si udì una voce che disse: "Quest'altare e questa figura è del figliuolo di Dio". E tosto scomparve". L’episodio avrebbe avuto luogo laddove oggi sorge la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, il cui appellativo latino deriverebbe proprio da questa tradizione.

A parte la storia in sé, è sintomatico notare come il maestro del Rinascimento, per le sue preziose opere pittoriche, usava prendere spunto da tutto ciò che riguardava il mondo classico, a cui il Rinascimento stesso si ispirava: sarcofagi o rilievi, ma anche storie e leggende. Ma non finisce qui! Sullo sfondo, sfumato e quasi magico, notiamo una cittadina sormontata da un tenue arcobaleno e da un piccolo puntino rosso. La cittadella in questione è Foligno, mentre il puntino rosso rappresenta un fatto realmente accaduto: la città di Foligno, agli inizi del ’500, fu colpita da un piccolo meteorite, che non creò danni a cose o persone. Forse era un bolide o, secondo altri, una palla infuocata lanciata da una bombarda. Non si sa , fatto sta però che tale fenomeno, di origine celeste o romana, distrusse in particolare la casa di Sigismondo dè Conti, segretario di papa Giulio II. L’uomo della corte pontificia uscì illeso e decise, dunque, di commissionare a Raffaello un dipinto votivo da dedicare alla Vergine Maria, a cui lui chiese grazie per lo scampato pericolo. Il nostro Sigismondo è ben visibile nell’opera pittorica, poiché si tratta dell’uomo inginocchiato con una mantella rossa sulla destra, intento a chiedere grazie alla Vergine.

Inoltre vorrei precisare come, originariamente, la "Madonna di Foligno" fosse un’opera su tavola, quindi realizzata su superficie lignea. Essa rappresenta, anzi, la prima pala d’altare romana concepita da Raffaello, la quale già nel ’500 fu spostata a Foligno. Oggi, però, il supporto dell’opera è una tela. Ciò dipende dal fatto che nel 1797, quando i Francesi, a seguito dell’occupazione della cittadina, tentarono di spostare il capolavoro al Louvre, si accorsero del brutto stato di conservazione. Per spostarlo meglio ed in sicurezza, allora, l’opera fu trasportata su tela. Comunque sia la "Madonna di Foligno" rimane uno dei tanti capolavori del primo Rinascimento che abbellì Roma e che rese celebre il giovane pittore di Urbino, capace di passare dai forti contrasti cromatici delle vesti dei personaggi principali ai colori sfumati, tipici della scuola veneta, dello sfondo. Un genio che si spense, purtroppo, a soli 37 anni, ma che lascerà una traccia indelebile nella storia dell’arte, e lo capirete, soprattutto, visitando gli straordinari Musei Vaticani.