Quest’oggi mi accingo a descrivervi uno dei misteri di Roma e della cultura barocca, uno dei tanti esempi del genere presenti nella Città Eterna i quali rendono l'Urbe un luogo ricco di meraviglie ma anche, come in questo caso, di storie quantomeno fantasiose. 

Nel nostro caso da dire come, in età barocca e non solo, molti erano i modi per letterati ed artisti di avvicinarsi al mondo antico, ed uno di tali modi risponde al nome di Arcadia. Di cosa si tratta? L’Arcadia era considerata una sorta di terra utopica, abitata da pastori che non avevano alcun tipo di preoccupazione: non dovevano lavorare, potevano passare le belle giornate a bearsi della natura che li circondava, con una terra sempre feconda che non necessitava di essere lavorata. Questa mitica zona sarebbe in Grecia, e fu resa celebre, in ambito pittorico, dall’opera del Guercino Et in Arcadia Ego, seguita poi dall’omonima opera pittorica del Poussin, artista molto apprezzato a Roma ed in Europa, nel corso del ’600. Un mondo perfetto insomma, reso immortale anche da Virgilio che, nelle sue Bucoliche, ambienta tutte le vicende un questa terra utopica, un locus amoenus (un luogo in cui vivere in serenità e tranquillità). Ma cosa c'entra tutto questo con il monumento funebre a Poussin qui, nella Basilica di San Lorenzo in Lucina?

Poussin, però, non era solamente un abile maestro ma, secondo le cronache, anche un amante dei giochi di parole e di messaggi più o meno esoterici, proprio come questo. Ci troviamo nella Basilica di San Lorenzo in Lucina, a pochissimi passi dalla centralissima Via del Corso. Poco dopo l’ingresso, sulla destra, troverete un monumento funebre, dedicato proprio a Poussin. Notiamo i pastori, protagonisti della terra d’Arcadia, e tra di loro un criptico messaggio... Et in Arcadia Ego. Cosa significa Et in Arcadia Ego? Premettendo che ci troviamo dinanzi ad un mistero, dobbiamo subito notare come la frase, in latino, sia grammaticamente errata. Manca infatti il verbo essere, che di solito va alla fine. Correttamente, la frase dovrebbe essere espressa con Et in Arcadia Ego sum (Io sono in Arcadia). Cosa può voler significare tutto ciò?

Sia il Guercino che il Poussin misero alcuni simboli di morte, come teschi umani, nelle loro opere. Il significato dunque è semplice: anche in una terra utopica e perfetta come l’Arcadia, la morte può sopraggiungere. L’ineluttabilità della vita, insomma, tema tanto caro agli artisti ed eruditi europei del ’600. Ma ecco un altro significato, il più esoterico di tutti! Secondo alcuni infatti, la frase Et in Arcadia Ego sum celerebbe qualcosa di molto più grosso. Anagrammando le parole, possiamo giungere a questo conclusione: Arcam tango Iesu, che significa "Qui c’è la tomba di Gesù"! Insomma, secondo alcuni Poussin si sarebbe portato nella tomba (è proprio il caso di dirlo) questo segreto, celandolo però nella sua celebre frase. E qui, dinanzi alla sua marmorea tomba sita nella Basilica di San Lorenzo in Lucina (voluta dal poeta francese Chateaubriand per omaggiarlo), troviamo quella stessa frase, seminascosta, tra due pastori. Un mistero, una leggenda ed una storia tutte romane, che rendono Roma una città ricca di significati e di aneddoti che per una guida turistica locale come me è sempre un piacere scoprire e condividere.