Tra i palazzi istoriati più belli di Roma c’è il palazzetto cinquecentesco in Piazza di Sant’Eustachio, situata nell’omonimo piccolo rione davanti all’omonima chiesa. Ciò conferma come le soprese a Roma non finiscono mai, e dopotutto è proprio questo il ruolo di una guida turistica locale come me: condividere anche le curiosità della Città Eterna, la quale sicuramente è ricca di spunti interessanti. 

Questa palazzina divenne la proprietà privata di Tizio da Spoleto, maestro di camera di Papa Paolo III Farnese. Siamo nella seconda metà del Cinquecento e non era raro chiamare artisti vari per decorare le facciate delle proprietà private nobiliari. In questo caso, per la decorazione pittorica esterna, il padrone di casa commissionò a Federico Zuccari la direzione dei lavori. Lo Zuccari era un pittore molto attivo all’epoca e tra i più ricercati nella Roma, e non solo, del Cinquecento (un uomo che tra le altre cose progettò un edificio molto particolare qui nella Città Eterna). Questo attesta come, quando si voleva rendere omaggio a se stessi ed alla propria famiglia, arrivando a decorare esternamente la propria dimora, non si badava certamente a spese. Tra le scene qui raffigurate, nella palazzina a Piazza Sant'Eustachio, abbiamo il Battesimo ed il Martirio del santo. Secondo l'agiografia che lo riguarda, in breve, il giovane Eustachio era un romano che vide una Croce sulla sommità del palco di un cervo, durante una battuta di caccia, convertendosi poi, dopo aver avuto tale visione, al Cristianesimo. Per tale ragione fu in seguito perseguitato e ucciso. Dopotutto non è un caso che questo sia una simbologia che ricorre in questo piccole rione romano e, per averne un'ulteriore dimostrazione, a pochi passi è presente anche la Fontana dei Libri, che vi sorprenderà sicuramente.

Ma la palazzina del rione Sant'Eustachio non rappresenta solo le storie del santo a cui la zona è dedicata. Infatti sulla fascia centrale tra i due piani, sotto le finestre del piano superiore, troviamo due figure femminili che sono, rispettivamente, la Fortezza (sinistra, con la colonna in mano) e la Giustizia (destra). Completa l’apparato pittorico il grande simbolo dei Medici che spicca al centro, voluto da Papa Pio IV Medici sempre nella seconda metà del ’500. Anche l’ edificio in sé, con i suoi elementi architettonici, è bello. Per esempio le finestre architravate, dove spuntano qua e là anche dei gigli, simboli della famiglia Farnese. Questa, quindi, è una delle piccole bellezza di Roma, che una guida turistica locale rappresenta uno dei motivi per cui la Città Eterna merita una visita.