
Al piano nobile della bellissima Villa Farnesina a Roma si instaura, tra colori magnifici e soggetti quasi mitologici, tra ardite prospettive (cliccate qui per capire meglio di cosa parlo) abbiamo anche la cosiddetta stanza di Alessandro Magno, una piccola alcova ricolma di meraviglie pittoriche che coniuga perfettamente le abilità degli artisti rinascimentali con la ricerca di una connessione con il mondo antico. Villa Farnesina colpisce proprio per questo, per i suoi straordinaria affreschi che, spesso, ricalcano in qualche modo la vita del padrone di casa.
Qui, in foto, vediamo infatti le pitture parietali di quella che è considerata come la stanza da letto del ricco padrone di casa di Villa Farnesina, Agostino Chigi, che accumulò grandi ricchezze prestando denaro a saldi d'interesse, facendo il mercante e possedendo miniere di alto valore. Uomo colto, fine intenditore d'arte e cultura, volle abbellire la sua stanza con una serie di affreschi aventi il celebre condottiero e generale, simbolo stesso, nell'antichità, di potere e conquista: Alessandro Magno. Nulla di strano, perché a vicende alterne anche gli antichi romani utilizzarono la figura storica del macedone come sinonimo di grandezza, sebbene però la peculiarità di tale stanza stia nel fatto che alcuni di questi affreschi hanno molto a che fare con la vita privata, e molto chiacchierata, del nostro Agostino Chigi. Infatti il dipinto principale della stanza, commissionato al Sodoma, è questo che vedete in foto: lo sposalizio di Alessandro e Rossane che si preparano anche a passare la prima notte di nozze. Il celebre generale macedone volle suggellare una delle sue numerose vittorie sposandosi con una straniera, una principessa non macedone, bellissima e seducente. Scalpore e scandalo suscitò questa notizia, soprattutto per l'origine "mista" di questo matrimonio, anche se Alessandro Magno tirò dritto, infischiandosene delle voci e delle critiche.
Ebbene, è curioso sapere come Agostino Chigi, durante uno dei suoi viaggi di affari nella Repubblica di Venezia (siamo agli inizi del Cinquecento), si innamorò di una cortigiana veneta, tale Francesca Ordeaschi. Anche questa relazione fece molto rumore, considerando l'origine della donna ed anche la sua "professione", in quanto era risaputo che donne del genere, oltre alla loro grande intelligenza, conoscenza delle lingue e delle arti, usassero a volte anche la loro sensualità per i propri interessi. Ebbene, anche in questo caso Agostino Chigi tirò dritto, ed anzi portò a Roma Francesca, riconoscendola pubblicamente! Chissà quante volte i due fecero esattamente come vediamo nel dipinto, con Rossane attorniata da amorini in tenera e seducente attesa, su quel fantastico baldacchino, del suo amore...