
Tra ciò che Roma ha perso nel corso dei millenni vi è la cosiddetta Meta Sudans, una fontana monumentale posizionata tra l'Arco di Costantino ed il Colosseo. Oggi non ci sono che pochissimi resti a malapena visibili, ma in realtà quelle piccolissime testimonienze indicano un punto che, nelle fonti antiche, aveva una grande importanza nell'urbanistica di Roma.
Secondo fonti archeologiche (come una moneta di età Flavia dell'80 d.C.), è certo che questa gigantesca fontana esistesse a partire dal I secolo, quindi duemila anni fa. L'origine del nome è quanto mai curioso! Meta deriva dalla sua forma conica che ricordava le estremità della porzione centrale dei circhi attorno cui giravano i carri trainati dai cavalli durante le corse, mentre Sudans deriva da una sorta di senso dell'humor in salsa romana. La fontana, infatti, era alta probabilmente 17 metri, e sulla sommità aveva un grande globo bronzeo pieno di piccoli fori, da cui l'acqua fuoriusciva. I piccoli e flebili rivoli giungevano nel catino, dando l'impressione che la fontana stesse...sudando! Inoltre, tanto per far capire quante sono le leggende attorno a Roma antica e ad un luogo iconico come quello, si dice che proprio nelle acque di questa fontana i gladiatori, dopo le loro fatiche, usassero sciacquarsi e rinfrescarsi.
Infine, da dire come la fontana era un vero e proprio punto di riferimento, poiché fu posizionata esattamente nel punto in cui ben 4 regiones si incontravano (le regiones possono essere considerate antenate dei moderni municipi, e furono istituzionalizzate da Augusto). Il rapporto con il primo imperatore di Roma non finisce qui, poiché se è vero che sotto Tito ci fu una probabile monumentalizzazione dell’opera idraulica, è altrettanto probabile che qualcosa esistesse prima del secondo imperatore della dinastia Flavia, in quanto forse già Augusto stesso commissionò una fontana in un punto strategico come questo. E' un vero peccato, però, che dopo secoli di abbandono e di incuria, la Meta Sudans sia giunta sino a noi, come vedete nella foto in bianco e nero, e che poi nel 1933 fu definitivamente demolita nel corso del ventennio fascista per fare largo alla rinnovata Via dei Trionfi, una via che doveva simboleggiare il rinnovato vigore di una Roma che doveva tornare grande sotto il regime. Oggi, dunque, non rimane che qualche piccolissima sostruzione al suolo, delle tracce che danno solamente l’idea che lì ci fosse un’architettura dalla forma conica che, una volta, abbelliva la zona attorno al Colosseo.