
La storica Basilica di San Lorenzo in Lucina a Roma stupisce sempre per la sua millenaria storia, per i sotterranei in cui sono visibili elementi architettonici della Roma antica, per misteriosi monumenti funebri (come questo dedicato a Poussin) ma, anche per una piccola meraviglia del Barocco. Seguitemi in questo percorso tra realtà e finzione, entrando nella Basilica di San Lorenzo in Lucina e andando direttamente verso la quarta cappella a destra. Ecco a voi un meraviglioso busto in marmo scolpito dalle sapienti mani del Bernini.
Il geniale maestro del Barocco partecipò alla profonda restaurazione dell'antica Basilica di San Lorenzo in Lucina di Rome, progettando direttamente la cappella che avete di fronte. La committenza era di quelle da non perdere, in quanto al Bernini fu chiesto di realizzare qualcosa in omaggio, in particolare, di Gabriele Fonseca. Chi era? Un portoghese molto importante alla corte di Papa Innocenzo X, in quanto era il suo medico personale. Non solo perché, effettivamente, anche dal punto di vista medico Gabriele Fonseca si ritagliò una spazio nella storia: fu lui, infatti, ad introdurre per la prima volta il chinino (un composto organico ricavabile da una corteccia) come sostanza utile a contrastare la malaria. L'artista, già in età avanzata, negli anni '70 del '600 ricevette dunque questa prestigiosa commissione, lui che già era famoso e rispettato. Ovviamente il Bernini non tradì minimamente le aspettative, tanto che la sua visione dell'arte ed il suo genio concepirono qualcosa di davvero spettacolare.
Ciò che colpisce è come Bernini abbia concepito il progetto. Guardate meglio questo busto in marmo, raffigurante proprio Gabriele Fonseca. L'uomo sembra sporgersi da una balaustra, come se volesse vedere meglio, con un atteggiamento che lo rende vivo e pieno di vitalità. Gli occhi sgranati, la mano sinistra che si appoggia sul busto come per evitare di sporgersi troppo, il panneggio delicato delle vesti, le quali danno il senso dell'agiatezza dell'uomo raffigurato. Bernini qui non ha fatto nulla di nuovo, per il suo repertorio, ma, nonostante questo, è stupefacente il grado di spettacolarizzazione che riusciva a raggiungere, quando scolpiva un busto in mamo. Sembra quasi che Gabriele Fonseca sia intento, oggi come quattro secoli fa, ad assistere ad uno spettacolo teatrale. Sembra che il nostro uomo sia, da molto tempo, seduto sugli spalti prestigiosi di un teatro, emozionato da ciò che vede sul palcoscenico. L'arte del Bernini era molto scenografica, e lui concepiva i suoi progetti (scultorei ed architettonici) puntando sull'impatto visivo ed emotivo, ma quasi come se l'osservatore stesse assistendo ad un'opera di teatro. La scenografia e la teatralità del Bernini sono tutte qua, concentrate in questa straordinaria opera d'arte che rende Roma ancor più meritevole di essere conosciuta.