A Trastevere, storico rione di Roma, è molto facile imbattersi in qualcosa che profuma di...antico! Personalmente adoro condurre un tour qui, tra le strette e storiche viuzze di questo famosissimo quartiere di Roma, perché c'è sempre una sorpresa, dietro l'angolo. Provate, ad esempio, a girare attorno alla famosa Piazza Trilussa, uno dei centri della movida romana, raggiungibile attraverso lo storico Ponte Sisto. Poco dopo potreste trovarvi di fronte a un ingresso fortificato ancora oggi completamente avvolto nel mistero... 

Sto parlando della cosiddetta Porta Settimiana, con le sue tipiche merlature aggiunte da papa Alessandro VI Borgia alla fine del Quattrocento. Lui, però, fu solo uno degli ultimi a mettere mano ad una porta, o meglio un ingresso che, come spesso accade a Roma, ha una storia lunga secoli. Tralasciando l'ipotesi di Tito Livio, che farebbe addirittura risalire un primo portale d'ingresso all'età regia, l'ipotesi che va per la maggiore è che la prima porta fu eretta per volere di Settimio Severo, imperatore del III secolo d.C. Forse fungeva da ingresso per gli Horti di Geta (suo figlio e fratello di Caracalla, che probabilmente lo fece uccidere, come potete leggere qui) o, forse, era una delle arcate di un acquedotto fatto costruire da lui. Come spesso capita, le notizie sono confuse e molteplici, dando da un certo punto di vista un senso di mistero ed irrisolto anche in un piccolo, ma pittoresco, monumento romano. Si pensa, infatti, che il termine Settimiana derivi dalle due parole latine septentrio e Ianus, rispettivamente settentrione e Giano. Il tutto starebbe ad indicare che​ tale porta fosse stata costruita a settentrione di un tempio, realmente esistente, dedicato a Giano. Ciò di cui siamo certi, oggi, è che il portale rappresenta il vertice settentrionale dell'ipotetico triangolo che le Mura Aureliane concepirono girando attorno all'area di Trastevere, dotando l’intera area della protezione necessaria ad una città come l’Urbe che, alla fine del III secolo d.C., necessitava certamente di maggior protezione.

Sicuramente Porta Settimiana, soprattutto nel corso del Quattrocento, fu proiettata al centro delle cronache e della vita dei romani dell'epoca in quanto la via che, ancora oggi,  si dipana da lì, era una delle antiche viae rectae della città. Via della Lungara, infatti, era molto utilizzata da tutti coloro che volevano giungere nella Basilica di San Pietro, passando però dalla riva destra del Tevere. E, dopotutto, in una città santa come Roma erano tantissimi coloro che avevano necessità di giungere nella zona del Vaticano. Nonostante tutto oggi ci rimane l’atmosfera molto pittoresca dell’area, con questo ingresso merlato che ha attraversato i secoli senza che, con certezza, si scoprissero le proprie origini. Oggi, dunque, è bello indicare Porta Settimiana come il giusto e decoroso portale che ci permette di entrare a Via della Lungara, appunto una delle viuzze storiche di Roma…