
Sapete tutti quanto la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma sia un vero e proprio splendore, un puzzle artistico e architettonico in cui convivono elementi medievali, rinascimentali, barocchi e tardo antichi. Tra questi ultimi, quest'oggi, vorrei parlare di un icona mariana a cui molto sono particolarmente devoti come, ad esempio, papa Francesco. Quest'ultimo, infatti, ha deciso di farsi seppellire nella seicentesca Cappella Paolina, che da quattro secoli conserva tale preziosa icona, proprio per essere a diretto contatto con un capolavoro che non ha tempo. Oggi, dunque, è il momento di parlare della Salus Populi Romani.
Questa interessante icona attira da secoli milioni di pellegrini e devoti perché, secondo la tradizione, fu dipinta addirittura da San Luca (come ad esempio, un'altra icona di cui parlo in questo articolo). Nonostante questa che, a tutti gli effetti, può essere considerata una tradizione, ancora oggi è molto difficile trovarne la corretta datazione. Vari rimaneggiamenti, nel corso dei secoli, ci portano a pensare che questa icona possa esser stata dipinta tra il V ed il XIII secolo. A parte questo oggi la sua fama deriva anche dalla straordinaria posizione in cui è possibile venerarla ancora oggi: la Cappella Paolina di Santa Maria Maggiore, come accennato in precedenza. Voluta agli inizi del XVII secolo da papa Paolo V Borghese, questa cappella è l'ultima a sinistra della bellissima basilica dedicata proprio alla Vergine. Forse per copiare uno dei pontefici che lo precedettero, Sisto V, che fece erigere proprio dall'altra parte la Cappella Sistina (da non confondere con quella ai Vaticani), forse per trovare invece una degna dimora alla sua sepoltura o forse davvero per celebrare l'icona sacra donandole un luogo di tutto rispetto, fatto sta che la Cappella Paolina è una delle più belle creazioni architettoniche di tutto il Seicento. Tornando a questa bella immagine della Madonna con il Bambino, che viene anche chiamata Regina Coeli, aggiungo che ha delle dimensione inusuali per un'icona (117 per 79 cm), che la rendono particolarmente grande. Altra particolarità la troviamo nell'oggetto che tiene in mano la Vergine: una sorta di fazzoletto colorato che prende il nome di mappula. Si tratta di un piccolo paramento liturgico, ricamato, ancora oggi usato per determinate funzioni. Curioso come l'origine di questo piccolo elemento liturgico derivi dall'antica Roma, quando i consoli repubblicani usavano usare un oggetto simile durante alcune funzioni. E non finisce qui la relazione tra questa icona e la tradizione che oggi definiremmo pagana... basta pensare al nome con cui ancora oggi si indica l'icona. Salus Populi Romani infatti, sarebbe una tipica espressione usata dagli augùri nel corso di certe cerimonie religiose. Con Costantino, poi, essa è passata ad indicare la Madonna come Regina del Mondo e, in questo caso, come salvezza del popolo romano.
Interessante dunque capire come la storia di Roma sia sempre un continuo guardarsi indietro in cerca delle origini di meraviglie artistiche, e in questo caso anche devozionali, come la Salus Populi Romani. C'è anche da aggiungere come solo recentemente, con il pontefice Pio XII, l'icona mariana della Basilica di Santa Maria Maggiore fu soggetta a grande devozione. Sicuramente questo capolavoro ha un grande fascino e, ancora oggi, attira tantissimi pellegrini, o semplici credenti, che si fermano per qualche istante dinanzi all'immagine di Colei a cui l'intera basilica è dedicata. Senza dimenticarci che, storicamente, questa chiesa è la prima dedicata alla Vergine Maria di tutta Roma.