Oggi vorrei parlare della straordinaria area sotterranea situata al di sotto della Chiesa di Santa Maria in Via Lata, lungo Via del Corso. Si trova sul lato sinistro della celebre via romana, venendo da Piazza Venezia, addossata al settecentesco Palazzo Doria Pamphilj. Una delle sorprese di Roma, un luogo carico di storia, sia dal punto di vista archeologico che devozionale, in quanto legato alla figura, in particolare, di San Paolo. Per questo l'approfondimento su questa piccola perla di Roma sarà divisa in due articoli. La prossima volta parlerò nello specifico dell'apparato decorativo scoperto nel corso degli scavi archeologici e della tradizione religiosa del luogo, mentre oggi vorrei concentrarmi sull'evoluzione storica e topografica della zona, utile a capire quanto, a volte, sia difficile a Roma stabilire cosa ci fosse migliaia di anni fa. O, come spesso dico ai turisti stranieri, nel corso di un mio tour, parlando della stratificazione della Città Eterna, come Roma sia una sorta di lasagna storica.

Oggi, infatti, al di sotto della chiesa è possibile visitare sei piccoli vani, disposti su due file di tre, più un settimo vano un poco più grande degli altri. Tali spazi furono ricavati nel corso del IV secolo da un'area porticata che presentava quattro file di colonne, le quali correvano a formare tre navate (come si vede in foto), con quella centrale più larga delle due laterali. Quale era la funzione di questa zona porticata? Ancora oggi non lo sappiamo... Forse vi erano delle tabernae, forse una struttura avente un tetto utile per ripararsi dalla pioggia, per concludere affari o chissà cos'altro. Addirittura è probabile che i due lati corti fossero chiusi da un muro che chiudeva le arcate dei pilastri. Poi, nel IV secolo appunto, alcuni vani furono ricavati da questo grande portico. A cosa servivano? Non si sa... Si pensò a degli horrea” cioè dei magazzini, ma la probabile presenza di un mezzanino (quindi di un piano rialzato), fa pensare al fatto che i vani fossero dei piccoli negozi con, sopra, le case dei proprietari. Solo nell'VIII secolo d.C. si comincia a parlare, nei documenti, di una vera e propria diaconia. Queste stanze sarebbero diventate, ufficialmente, un luogo per il culto cristiano sotto papa Sergio I, ed alcuni affreschi lo testimoniano. La lunga storia prosegue con l'edificazione di una vera e propria chiesa nell'XI secolo, un rifacimento completo sotto il pontificato di Alessandro VI Borgia alla fine del '400 (fatto male per la troppa fretta), per arrivare poi all'attuale chiesa seicentesca posta sopra l'area sotterranea. 

Come potete intuire basta poco per avere una storia intricata, fatta di numerose modifiche, cambiamenti e, soprattutto, domande e lacune da colmare. Una singola area come questa presenta più quesiti che altro, ma è questo, dopotutto, il suo fascino. E non dimentichiamoci che, come accennato precedentemente, l'area sotterranea della Chiesa di Santa Maria in Via Lata è particolarmente legata a eminenti personalità della cristianità, tra cui San Luca, San Paolo, San Pietro, tra gli altri. Di questo, però, ve ne parlerò nel prossimo articolo.