Roma è una città dalle mille sorprese, dalle mille chiese e dalle mille peculiarità. In particolare la Città Eterna è considerato un luogo ricco di spiritualità per le numerose chiese che, in un modo o nell'altro, la rendono unica. Chiese monumentali come Santa Francesca Romana, situata sulla Velia, riutilizzando un antico tempio, o più intime e con record d'eccezione come San Benedetto in Piscinula. Ci sono anche, però, chiese straordinarie, luoghi di culto infarciti di opere d'arte realizzate da maestri importantissimi, in parte sminuite per varie ragioni. Come vostra guida turistica locale oggi vi voglio parlare della Basilica di Santa Bibiana, situata in una posizione non proprio felice, proprio a ridosso dei binari della Stazione Termini. Scopriamola assieme. 

Luogo di culto cristiano sorto nel V secolo da papa Simplicio, che proprio qui volle erigere una chiesa, in un luogo in cui sarebbero stati sepolti i corpi di 11.266 martiri, cristiani uccisi durante le persecuzioni. Quindi in questo caso, come per la Basilica di San Paolo fuori le Mura o San Pietro in Vaticano, dovremmo parlare di basilica ad corpus, costruita sopra i resti di martiri cristiani. Come in molti altri esempi a Roma, la chiesa di Santa Bibiana fu rinnovata e restaurata numerose volte, arrivando addirittura alla completa ricostruzione: una prima volta nel 1224 per volere di Papa Onofrio III, ed una seconda e definitiva volta sotto il pontificato di Urbano VIII, nel 1626. Fu Bernini ad essere, in particolar modo, coinvolto in questa ricostruzione. Fu lui ad aggiungere la facciata attualmente visibile, con loggia e atrio, e sempre lui rinnovò l'abside, aggiungendo le due cappelle laterali e soprattutto la sua magnifica scultura, rappresentante proprio Santa Bibiana. Chi era costei? Secondo la sua agiografia, Bibiana era una giovane cristiana, vissuta nel IV secolo d.C., che cadde sotto i colpi di coda delle ultime persecuzioni contro i cristiani. Ed all'interno della basilica, a sinistra subito dopo l'ingresso, vi è una reliquia intimamente legata alla martire: protetta da una grata, infatti, vi è la cosiddetta Colonna del Martirio, alla quale Bibiana fu legata per essere poi flagellata a morte. Se ci fate caso inoltre, avvicinandovi, vedrete come la superficie della colonna non sia completamente liscia. Molte, infatti, sono le tracce lasciate da tutti quei fedeli che, in passato, usavano toccare la colonna, addirittura raschiandone anche la superficie. Perché? Perché secondo la tradizione, la polvere della colonna, mischiata all'acqua di un vicino pozzo ed al terreno su cui, antistante la chiesa, avrebbe trovato la morte la santa, si sarebbe potuta ottenere una pozione dagli straordinari poteri taumaturgici.

Questa particolare devozione ricorda anche la storia di un'altra reliquia, la cosiddetta Colonna della Flagellazione posta nella Cappella di San Zenone a Santa Prassede, portata (secondo la tradizione), direttamente da Gerusalemme nel corso delle Crociate. A parte questo, però, è importante comprendere come anche la chiesa più sfortunata come questa, purtroppo incastrata in un'area di Roma che non le rende il giusto merito, possa celare molti tesori al proprio interno. A parte le reliquie e la memoria storica, non dimentichiamoci di come Bernini, il maestro del Barocco, qui ha sfruttato la sua arte per abbellire una chiesa di Roma dalle molteplici sorprese, che vi invito a scoprire passo dopo passo.