



Qualche foto della cosiddetta Casina del Cardinal Bessarione, che rappresenta uno dei pochissimi esempi di villa suburbana del primo Rinascimento a Roma. Un piccolo ma quasi paradisiaco luogo che vi consiglio di visitare, davvero. E sapete perché Perché vi dimostra come anche nella caotica Città Eterna è possibile lasciarsi per un momento alle spalle il caos cittadino, per tuffarsi in un oasi di pace, tranquillità e arte.
Ci troviamo lungo l’antico tratto urbano della Via Appia (che oggi corrisponde a Via di Porta San Sebastiano) dove agli inizi del ’400 il potente cardinale Bessarione, molto conosciuto e stimato nelle corti papaline, decise di abitare. All’epoca questo punto, proprio a ridosso delle Mura Aureliane, era considerato estrema periferia, in una città come l'Urbe che era densamente popolata solo a ridosso di alcune zone lungo le rive del Tevere, soprattutto sull'ansa ed attorno alla Basilica di San Pietro. Dunque, ricalcando un poco il modo di fare degli antichi Romani e delle loro ville, fu qui che Bessarione desiderò abitare quando voleva staccare un poco la spina. Immerso nella natura, in un territorio che traboccava di opere d’arte di altre epoche a volte tracimanti dal terreno, in un luogo tranquillo e rilassante. Il modo migliore per passare giornate intere ad alimentare corpo e spirito, leggendo testi classici o ospitando cantori e poeti. Il bel loggiato che vedete in foto contribuiva in pieno a questa funzione, con i suoi affreschi bucolici e ricchi di piante, alberi, animali e paesaggi. Un piccolo ambiente che quasi invita alla contemplazione, con i resti di affreschi che hanno una valenza non solo decorativa ma anche simbolica, in un connubio tra arte e natura molto forte.
Una sorta di Paradiso in terra per un uomo come Bessarione che passò alla storia per essere molto colto, letterato e vicino al mondo antico. Fu tra i fautori e sostenitori di un pensiero definito neoplatonico, che si prefiggeva di far incontrare le idee cristiane attingendo alla cultura classica, creando un legame storico e filosofico tra due mondi apparentemente inconciliabili. Fu, inoltre, un uomo convinto sostenitore dell'unificazione tra la chiesa latina e quella ortodossa, che ormai da secoli si fronteggiavano su fronti apparentemente opposti e contrapposti. Dopotutto il cardinale, che ebbe moltissime esperienze come diplomatico e non solo, dedicò la sua esistenza allo studio ed alla riconciliazione di quei due mondi, occidente ed oriente, di quelle due culture e religioni che, da secoli ormai, parevano effettivamente non in grado di incontrarsi. Il fatto stesso di nascere a Trebisonda, nell'odierna Turchia, nel 1403, ma di essere un uomo che per molti anni visse a Roma e si mosse lungo la penisola italica, attesta in pieno questo tentativo. Quasi un predestinato. Un uomo di pace dunque, questo fu Bessarione, quella pace che si evince anche dalle altre pitture presenti all'interno dell'abitazione comunque modesta nelle dimensioni, un edificio però che, a ben vedere, è ricco di ornamenti pittorici che ci fanno ancora oggi meraviglia. Spirali, puttini che giocano, elementi geometrici ed alcune rappresentazioni di santi ancora oggi, a distanza di secoli, ci parlano del gusto e del senso della bellezza tipica del Quattrocento. E questo lo dobbiamo anche a Bessarione, un uomo che decise di ripercorrere i passi dei ricchi nobili Romani, che spesso usavano passare il loro tempo libero tra ozi vari, circondati da una natura vera ed una fittizia resa per mezzo di pitture leggere e dai temi non impegnativi, sia all’interno che all’esterno...



