Ecco per voi, quest'oggi, un piccolo dettaglio della mirabolante impresa artistica di Michelangelo, il suo Giudizio Universale nella Cappella Sistina. Un affresco che ricopre completamente un muro alto 20 metri e largo 14 che fece scalpore, suscitando anche vibranti critiche contro quei corpi nudi e forti, quel Gesù imberbe e potente, che sembra quasi, come scrissero alcuni secoli fa nel commentare l’opera, aver dimenticato ogni tipo di misericordia. Numerosissimi sono i dettagli ed i segreti del Giudizio Universale di Michelangelo, tanto che servirebbe un blog apposito, e quanto vorremmo tutti quanti poter visionare da vicino, molto vicino, le straordinarie figure affrescate dal grande maestro del Rinascimento. In questo caso, però, accontentiamoci di un dettaglio che ho selezionato per voi.

Milioni di turisti vengono appositamente a Roma, e ai Musei Vaticani, per ammirare, fosse anche solo per un secondo, questo tripudio di colori, di forze, di potenze, di dinamismo. Un vorticoso movimento di corpi che gravitano attorno a Gesù e che, però, lasciano il giusto spazio a loro, gli Angeli che suonano le Trombe dell’Apocalisse. E proprio qui possiamo soffermarci un attimo, per comprendere come questa straordinaria opera d’arte nasconde anche dei significati che, però, ancora oggi sono attuali. Ci sono anche dei dettagli interessanti e curiosi, come l’angelo con la mantellina verde alle spalle: le sue guance sono rigonfie, riprese nel momento esatto del soffio all’interno dello strumento. La tensione è massimo, il momento è importante. Con le Trombe dell’Apocalisse si dà il via, passo dopo passo, alla Salvezza nostra tramite l’arrivo sulla Terra di Dio. Se notate però, abbiamo un piccolo particolare che di solito sfugge. Le prime due figure in primo piano reggono, entrambi, un libro. Quello alla sinistra, rispetto all’osservatore, tiene un piccolo libricino, mostrandolo verso le anime dei salvati, coloro che, nel Giorno del Giudizio, saliranno nella Grazia dei cieli. Quelle piccole pagine contengono le opere buone di quelle anime, il motivo per cui esse possono accedere al Paradiso. È piccolo certo, poiché basta "poco" per poter essere ammesso nel Regno dei Cieli: un gesto caritatevole, un aiuto ai bisognosi, un atto altruistico. Magari queste anime in vita hanno evitato di essere egoiste, hanno aiutato qualcuno quando ce ne era il bisogno, si sono dimostrate aperte ed hanno evitato di giudicare gli altri. In un certo senso, pur ovviamente peccando che nel corso della loro esistenza terrena, tali anime hanno avuto la possibilità di essere redente e salvate da Dio con quei pochi gesti, raccolti in questo piccolo libro, che hanno fatto la differenza. Nessuno è perfetto certo, e la Grazia di Dio è imperscrutabile, ma meglio aver fatto qualcosa di buono che non aver combinato nulla di decente in vita!

Infatti, andando ora dall’altra parte, sulla destra troviamo un’altra figura reggente un grande libro, mostrato aperto a tutte quelle anime dannate che, invece, sono destinate all’Inferno. Sono anime che, al contrario, in vita si sono macchiati di crimini orrendi contro se stessi ed i loro corpi, contro gli altri ed il prossimo. Magari sono state persone egoiste, chissà. Non serve per forza un grande peccato per poter essere automaticamente condannato. Questo libro contiene, invece, la lista di tutti i peccati commessi, quelle colpe mai espiate che giustificano la discesa agli Inferi. Si vede come Michelangelo, dunque, non si concentrò solo ed esclusivamente sulla resa stilistica e pittorica, ma anche sul messaggio. Tutti gli artisti, ed in particolar modo i maestri, dovevano essere in grado non solo di rendere realistico e naturalistico ciò che dipingevano su una tela, per fare un esempio. No, poiché un personaggio di un’opera doveva essere in grado di essere un portatore di un messaggio, magari solo un pezzo di significato che sarebbe stato completato dal personaggio a fianco. Tutti collaborano, con i gesti, le pose o gli oggetti tenuti in mano, a dirci cosa l’autore ci vuole comunicare. In questo, in un certo senso, è come dire che di peccati ed opere malevoli ne è pieno il mondo, mentre di opere buone, quelle che ci permettono la Salvezza, ce ne sono ben poche. Anche se quelle poche possono, davvero, salvarci...