
Ecco una foto della’ArciBasilica di San Giovanni in Laterano, sede ufficiale del vescovo di Roma (il Papa), sicuramente un luogo di culto famosissimo in tutto in mondo, amato dai Romani e ben meritevole di una visita. Ed i motivi sono molteplici...
Innanzitutto si immagini che San Giovanni in Laterano è considerata come la prima vera basilica costruita a Roma per volere di Costantino, a seguito della presunta, falsa e famosa, Donazione di Costantino. Siamo nel 323 d.C., e la Basilica di San Giovanni in Laterano divenne, ufficialmente, la prima vera chiesa cistiana dell’Urbe, a segnare un passaggio epocale per la Città Eterna, in termini religiosi, sociali e culturali. Ma San Giovanni in Laterano, a parte la sua storia che travalica i secoli e le sue continue ricostruzioni ed abbellimenti, cela anche altro, come ad esempio il suffisso "Laterano". Cosa significa davvero?
Dobbiamo ritornare indietro nel tempo, fino al I secolo d.C. ed all’imperatore Nerone. Non era così malvagio come la storia ci ha fatto credere ed anzi, almeno per i primi cinque anni da imperatore, governò con saggezza e giustizia Roma, grazie anche al suo tutore e mentore, Seneca. Solo in seguito, afflitto da problemi familiari (come l’ingombrante presenza della madre Agrippina) e problemi di "cuore" (le sue relazioni prima con una serva e poi con una matrona, la famosa Poppea), Nerone cominciò a comportarsi da megalomane ed edonista, arrivando addirittura, solo e solamente secondo la leggenda, a dare fuoco a Roma. Nerone fu famoso anche per un’altra ragione: era suo uso espropriare i privati cittadini, soprattutto nobili proprietari terrieri, di tutti i loro beni. In particolare la famiglia dei Laterani possedeva proprio nella zona in cui oggi sorge la basilica, una villa ed una serie di terreni, tutti confiscati da Nerone. Questa può essere una prima spiegazione per l’origine del termine "Laterano", ma ce ne sta anche un’altra.
Nerone era talmente strano, e si sentiva così tanto un Dio, che voleva provare tutte le esperienze umane, anche una a lui precluso, essendo uomo: partorire. Cosa ordinò dunque ai suoi medici? Di fargli ingerire un girino, così che poi potesse crescere forte e sano, diventando una bella rana che poi Nerone avrebbe "partorito", come fanno le donne. Secondo la leggenda tutto andò per il meglio, Nerone ebbe il suo "figlio" e decise, felice, di organizzare una grande parata per mostrare all’intera città la ranocchia. Peccato che, una volta giunta nei pressi del Tevere, la rana, posizionata sopra un carro dorato e scortata da 15 nobili, non resistette alla tentazione: si tuffò nel Tevere e fuggì. Da qui, il termine Rana latitans, la rana fuggitiva. Vi piace come leggenda?