Una foto scattata di primo mattino per immortalare Castel Sant’Angelo, uno dei simboli di Roma. Mi è sempre piaciuta questa antica struttura perché rimarca molto bene la storia, sempre in continua evoluzione, della città. E come guida turistica locale apprezzo tantissimo un edificio come questo, capace davvero di sottolineare il vero valore della Città Eterna, quel luogo in cui una guida turistica locale come me trova numerosissimi spunti per far comprendere ai turisti perché Roma sa essere così speciale.

Originariamente l'attuale Castel Sant'Angelo era un mausoleo, tomba voluta dall’imperatore Adriano ed utilizzata per anni per ospitare i resti mortali di altri imperatori. Successivamente, grazie ad Aureliano (l’imperatore che per primo concepì, incominciandone la realizzazione, le famose Mura Aureliane che ancora oggi proteggono la città) trasformò il complesso in una fortezza, fortificandola e cambiando la destinazione d’uso. Le spoglie di Adriano rimasero sempre lì, anche se nel corso dei secoli il suo sarcofago fu prima spostato, per poi essere smembrato. Una parte è andata perduta, il coperchio soprattutto, mentre il sarcofago fu utilizzato da un papa per la sua sepoltura (un chiarissimo esempio di riciclo di materiali, un modo per risparmiare tempo e denaro). A seguire, l’ex mausoleo divenne anche una prigione: siamo nel periodo in cui Roma, a seguito della caduta dell’Impero Romano d’Occidente, fu controllata dai Goti. Fu Teodorico, loro re e nuovo Re di Roma, ad utilizzarla come prigione e fortezza. Un segno dei tempi, visto che Roma era continuamente sotto assedio e campo di battaglia per numerose e sanguinose guerre.

Ma poi, prima di diventare il castello prediletto dai papi del Cinquecento e Seicento, la fortezza fu teatro del periodo forse più buio di Roma: il Medioevo. Spesso, infatti, esso divenne rifugio ultimo e disperato per quei papi, signori della guerra o nobili che erano riusciti a prendere il potere a Roma con la forza, o che avevano seri problemi con il papato. Il Medioevo fu un periodo duro per la popolazione della città, che vedeva le famiglie nobili combattersi per strada o in sede di Conclave per prendere il potere. Una città poco sicura che portò i cittadini a ribellarsi, tanto che una volta il popolo di Roma assaltò il castello, distruggendo tutto ciò che poterono. Secondo le cronache, ad esempio, molte delle statue marmoree all’interno del castello, utilizzate dagli antichi Romani come degni ornamenti di quello che era un grandioso mausoleo, furono utilizzate come proiettili. Un episodio utile a capire come Castel Sant’Angelo è, tra le molte cose, anche un testimone attivo della lunghissima storia di Roma. Alla fine è pur vero che dobbiamo ringraziare l'imperatore Adriano se abbiamo tutto ciò: il suo amore per l'arte e lo stile greco hanno portato all'idea di un mausoleo di questo dimensioni (se volete approfondire la conoscenza di Adriano cliccate qui), ma è indubbio che una cosa ci rimane impressa: come Castel Sant'Angelo sia un chiaro segno della mutevole storia della Città Eterna. Oggi il suo interno è visitabile, e rimarrete sorpresi dalle antiche gallerie del primigenio mausoleo, dalle sale affrescate a grottesche nel Cinquecento, dalla statua in bronzo che campeggia sulla sommità del castello e che ne rimarca la rinascita in salsa cristiana, sino alla splendida terrazza da cui si gode una vista mozzafiato di Roma.