
Proseguendo con il discorso dell'ultima volta, in cui parlai dell'Oratorio di San Giovanni in Oleo (vedi qui), ecco qui le foto dell'annessa basilica, dedicata all'evangelista ed onorata con il nome di San Giovanni in Porta Latina. Fidatevi, provate a visitare questa piccola ed intima chiesetta se ne avete la possibilità, in quanto in pochi altri luoghi a Roma è possibile respirare a pieni polmoni un'atmosfera medievaleggiante. Qui il Medioevo è di casa, e con esso tutta quella bellezza pittorica che è stato capace di generare.
Così come i Romani di un tempo usavano realizzare i loro sepolcri lungo le vie consolari, anche le comunità cristiane a seguito dell'Editto di Milano e, soprattutto, di quello di Tessalonica del 380 d.C. che rese il Cristianesimo unica religione ammessa nell'Impero, cominciarono ad erigere chiese lungo le importante vie di comunicazione di origine romana. Questa chiesa sarebbe sorta, per la prima volta, addirittura alla fine del V secolo d.C., quindi più di 1500 anni fa. In quel periodo Roma e l'Italia intera, dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, era sotto il dominio del re goto Teodorico. Personalità importante, inizialmente ebbe un buonissimo rapporto con la comunità cristiana, tanto da dare nuovo impulso alla costruzione di chiese come questa. C'è, inoltre, un documento archeologico interessante che attesta la datazione dell'edificio: una piccola tegola, oggi esposta nell'ambone, che riporta anche oggi lo stampiglio della sua produzione, completamente assimilabile alla produzione di tali oggetti nella Roma di fine V secolo. Entrando, inoltre, possiamo vedere quanto la basilica trasudi storia. Colonne di spoglio che fiancheggiano la navata centrale, proveniente chissà da quali templi o domus romane, marmi policromi e cosmateschi sul pavimento (ciò che resta del restauro del Medioevo), e tracce di pitture murarie dell'epoca della fondazione.
La chiesa, ancora oggi, è davvero un piccolo gioiellino medievale, il luogo in cui, in uno stato di conservazione comunque buono, rimangono le policromie di affreschi databili attorno all'XI - XII secolo. Interessante è notare come, effettivamente, entrando nella Basilica di San Giovanni a Porta Latina ci si immerga, anima e corpo, in quel Medioevo in cui le immagini sacre, per mezzo soprattutto di affreschi parietali, parlavano apertamente di fede, ai fedeli ed ai pellegrini. Abbiamo tracce di pitture sull'arco trionfale e lungo la navata centrale ad esempio, con scene prese dall'Apocalisse ma anche dalla Genesi, in un compendio di religione e arte davvero magnifico. Per non parlare di pitture riferenti all'Antico ed al Nuovo Testamento, visibile nella controfacciata. Forse stride un poco l'affresco absidale settecentesco, realizzato però su cartoni preparatori del Cavalier d'Arpino, ma dopotutto anche questo attesta la storicità della chiesa. Ma non finisce qui, poiché la Basilica di San Giovanni in Porta Latina divenne teatro di uno scandalo molto, ma molto grande nella Roma papalina del Rinascimento. Sarebbe stato qui, e documenti lo attestano, che un circolo di omosessuali usasse avere i propri incontri. Nel suo Journal de voyage en Italie, il diario personale del francese Michel de Montaigne, troviamo scritto di come lui venne a sapere di una chiesa (questa a Porta Latina) "nella quale certi portoghesi avevano fondato una strana confraternita: si sposavano maschi con maschi alla messa". Insomma qui ci si sposava, con tutti i sacri crismi. Anticipando di molto i tempi, quindi, pare che già nella Roma del ‘500, in completa clandestinità, gli omosessuali provarono a sposarsi. Per l’Urbe e la Chiesa dell’epoca, però, fu un grande scandalo, tanto che il circolo fu sciolto, anche nel sangue. Un ambasciatore veneto, all'epoca di stanza a Roma, lasciò trascritto che furono arrestati "undeci tra portoghesi et spagnuoli (...) facevano alcune lor cerimonie et con horrenda scelleraggine, bruttando il sacrosanto nome del matrimonio". Insomma, se passeggiate lungo la Via Latina, mi soffermerei un poco ad ammirare questo piccolo gioiello!