
Sappiamo benissimo come la Città Eterna non sia solo sinonimo di antico o barocco, poiché nel corso dei secoli anche Roma si è dotata di mezzi che, passo passo, risultarono moderni per i loro tempi. In questo caso uno dei simboli della Roma moderna è il cosiddetto Ponte di Ferro, come viene chiamato normalmente, sebbene il nome originario e ufficiale sia Ponte dell'Industria. Siamo nella zona dell'Ostiense, da sempre vocata all'innovazione, all'artigianato e all'industria, soprattutto per la costante presenza del fiume. Nonostante pochissimi anni fa il Ponte di Ferro fu parzialmente distrutto da un incendio, e nonostante ciò non accadde per la prima volta, questo manufatto è ancora qui, a dirci come Roma sia una città capace di cambiare. Scopriamone qualche segreto assieme.
Il Ponte dell'Industria consta di una struttura in ferro realizzata tra il 1862 ed il 1863 con le migliori tecniche ingegneristiche dell'epoca. Ed effettivamente questo ponte un'epoca la segna davvero, poiché siamo di fronte ad una delle testimonianze dirette di una delle primissime linee ferroviarie aperte a Roma. Siamo nel 1846 quando al soglio di Pietro salì Giovanni Maria Mastai Ferretti, che prese il nome di Pio IX (qui potete leggere qualche notizia in più su questo storico pontefice). Un pontificato lungo il suo, che durò circa 31 anni, e nel corso della quale cercò di rendere Roma una città moderna per quei tempi, al passo con le altre capitali europee. Fu perseguendo questa spinta modernista che a soli quattro mesi dalla sua elezione il pontefice intraprese i progetti per la realizzazione di ben 4 linee ferroviarie: la Roma - Anzio, la Roma - Civitavecchia (ed il ponte di ferro serviva proprio questa linea), la Roma - Ceprano (che passava per Ciampino laddove fu realizzato anche un bivio per far arrivare i treni a Frascati, esattamente come avviene ancora oggi) e la Roma - Bologna. Un vero balzo in avanti per la Città Eterna, se si considera che fino a quel momento, e fino al 1856, quando la prima linea ferroviaria fu aperta, le persone e le merci si muovevano a piedi, con i carri o attraverso i fiumi. Il primo snodo per il trasporto su ferro a Roma fu Porta Maggiore. Secondo le cronache la stazione vera e propria constava di un semplice capannone da cui partivano i treni e da una sorta di struttura in legno per i passeggeri. La Stazione Termini vide la luce più tardi, diventando ancora oggi un hub fondamentale per il trasporto locale e nazionale. Solo nel 1860 il primo progetto per la stazione centrale fu realizzato, ma dobbiamo poi aspettare il 1874 per vedere una vera e propria struttura moderna e funzionale.
Come vedete, dunque, il Ponte di Ferro è testimone diretto dell'evoluzione stessa di una città storica come Roma. l'utilizzo del ferro, dopotutto, era ricercatissimo nella metà dell'Ottocento, proprio come simbolo di innovazione e progresso. D'altronde di lì a poco ci sarebbe stato un incessante boom edilizio, sospinto da poche regole e da molto denaro che fluiva per rendere Roma, dal 1871, Capitale del Regno d'Italia. Un grande esempio in tal senso fu il Teatro dell'Opera. Comunque sia è interessante notare come il ponte sia in uso ancora oggi e, anzi, al termine dell'attuale cantiere che lo rinnoverà completamente, il Ponte dell'Industria sarà percorribile anche dai mezzi pubblici, cosa attualmente preclusa. Passano gli anni, dunque, ma Roma non si ferma. Niente è immutabile, come ci ricorda anche la vicenda del cosiddetto Ponte Rotto. Atrove come, soprattutto, nella Città Eterna.