
Tutti noi conosciamo le catacombe, quantomeno per sentito dire. Abbiamo molte idee in testa e, purtroppo, molte sono frutto di leggende, tanto da risultare completamente errate. Dunque la vostra guida turistica a Roma ha deciso di parlare un po' di queste gallerie sotterranee che hanno ispirato viaggiatori, pellegrini e artisti di tutti i secoli. Questa è la prima parte di questo approfondimento, che proseguirà con una seconda parte settimana prossima. Addentriamoci, dunque, nei meandri di questi tunnel sotterranei, che solcano il sottosuolo della Città Eterna per chilometri e chilometri.
Le catacombe di Roma sono affascinanti, misteriose, oscure. Sono luoghi santi, luoghi della memoria, luoghi storici. La storia, la letteratura ed il cinema hanno dipinto un immagine delle catacombe che, però, non è esattamente corrispondente alla realtà. Innanzitutto sfatiamo il mito che ci dice di come queste gallerie sotterranee fossero utilizzate dai cristiani per nascondersi a causa delle persecuzioni. Le catacombe non erano affatto segrete e sconosciute ai Romani ed al loro governo, anzi! Le catacombe non sono altro che dei cimiteri sotterranei utilizzate anche dalla comunità cristiana, sin dal II secolo d.C., cominciò ad utilizzarle per far riposare le spoglie mortali dei loro defunti. Originariamente, infatti, le catacombe potevano essere considerate dei koemeteria, e cioè dei dormitori in cui i morti potevano attendere, nel loro sonno eterno, la resurrezione. Grande differenza rispetto alle tradizioni religiose prettamente pagane, usando il termine dispregiativo che i cristiani utilizzavano in passato. I cristiani vollero qualcosa che fosse solo loro tanto che, alla fine del II secolo, già la Chiesa Cristiana stessa decise di aprire e gestire direttamente un complesso catacombale (papa Zefirino, agli inizi del III secolo d.C., ad esempio, diede in gestione al diacono Callisto, che poi diverrà anche pontefice, le catacombe che presero proprio il nome del diacono). A mano a mano sempre più gallerie vennero scavate, creando una rete di chilometri e chilometri di tunnel ancora oggi non completamente scavati e scoperti. I cristiani si appoggiarono ai fossori, una vera e propria categoria di scavatori professionisti che solo questo facevano nella vita: scavare. Un grande impulso allo sviluppo delle catacombe lo diede Costantino e la sua apertura al Cristianesimo ma, soprattutto, papa Damaso che, nel IV secolo, istituì un vero e proprio culto dei martiri e delle catacombe. Fu lui, infatti, ad ammodernare ed allargare molte catacombe, a costruire lucernari la cui luce potesse colpire determinate tombe e loculi, ad aprire veri mausolei e, soprattutto, a dare un decisivo impulso al culto dei martiri, uomini e donne che, durante le persecuzioni, diedero la loro stessa vita per arrivare laddove la comunità cristiana del IV secolo si trovava in quel momento: libera di esprimere il proprio culto. E' questo il momento in cui le catacombe diventano mete di pellegrinaggio, con l'istituzione dei veri e propri itinera ad corpos. Le gallerie vennero restaurate e rese un poco più confortevoli per permettere ai pellegrini di entrare in contatto , anche fisico, con i resti mortali dei martiri e non solo. Peccato che, in questo modo, solo le catacombe, o sezioni di esse, ospitanti martiri vennero avvantaggiate. Altre catacombe, purtroppo, vennero quasi abbandonate e, se vogliamo, dimenticate e bistrattate.
Questo breve excursus ci fa comprendere l'evoluzione delle catacombe e come esse, da meri luoghi di sepoltura, divennero qualcosa in più. Questa è la ragione per cui, ancora oggi, le catacombe hanno un fascino quasi magnetico, perché ci raccontano dei primi vagiti della comunità cristiana a Roma, che proprio qui, nelle catacombe, sviluppò inizialmente la propria arte figurativa, rappresentando per la prima volta i propri santi o i propri simboli, a partire da quelli cristologici (come questo). Inoltre visitare una catacomba a Roma significa anche comprendere come il mondo romano e quello cristiano vennero in intimo contatto, tanto che è qui, nelle catacombe, che si possono vedere esempi di figure pagane utilizzate come simboli cristiani (come potete leggere qui, a proposito di un arcosolio alle Catacombe dei Santi Pietro e Marcellino). Nella seconda parte ci addentreremo meglio, non solo metaforicamente, nell'ambiente sotterraneo delle catacombe, respirando l'umidità dell'area e tutta quella sacralità che, ancora oggi, non è andata perduta.