
A Roma anche pochissimi frammenti in marmo o un podio di un tempio possono rivelarci tanto. Ad esempio, proprio nei pressi del Teatro Marcello ed a fianco delle imponenti colonne rimaste del Tempio di Apollo Sosiano, nel corso di alcuni scavi accorsi negli anni ’30 del secolo scorso fu rinvenuto un podio considerato come basamento del Tempio di Bellona. Chi era Bellona?
Ella era un'antichissima divinità italica, inizialmente assimilabile alla Regina dell’Oltretomba, Bellona successivamente fu una sorta di Dea della Guerra, corrispettivo femminile di Marte. All’interno ed all’esterno del tempio, soprattutto in età arcaica, i senatori usavano discutere delle relazioni internazionali con altri popoli e comunità. Qui si discuteva se conveniva inaugurare una campagna militare o meno, qui a volte si ricevevano personalità straniere di rango, qui si salutavano i proconsoli che sarebbero dovuti partire per prendere possesso delle proprie Province. Sempre qui, ad esempio, gli stessi proconsoli dovevano tornare per relazionare il Senato sulle proprie attività. Non è un caso, allora, se il tempio sarebbe stato eretto addirittura alla fine del III secolo a.C. da Appio Claudio Cieco (quello della Via Appia), in un momento di intensa attività militare per Roma, che si stava pian piano espandendo nella penisola italica.
Non solo però, perché il culto di Bellona era associato ad uno strano, ma quasi dal sapore tribale, rituale che ebbe luogo a Roma sin dall’età arcaica (e di cui abbiamo traccia sino al regno dell’imperatore Marco Aurelio). Dinanzi al tempio, infatti, era posta la cosiddetta Columna Bellica: si trattava di una colonna, in legno o pietra, circondata da un recinto sacro. Un membro del collegio dei feziali, tra le cui funzioni vi era anche quella di dichiarare guerra ai nemici dinanzi agli Dei, sin dall’antichità scagliava una lancia all’interno del territorio nemico. Un atto ostile e provocatorio, che sanciva l’inizio delle ostilità. Certamente qualcosa del genere poteva andare bene quando Roma era una piccola città, e quando le popolazioni nemiche confinavano con i propri territori. Ma cosa successe quando Roma cominciò a combattere contro Taranto, contro le colonie greche, o giù fino in Sicilia? Sembrava impossibile riuscire a portare a termine questo sacro rituale, ed ecco dunque la soluzione!
Secondo alcuni storici questa colonna simboleggiava, appunto, il territorio nemico. E doveva essere la colonna, personificatrice di ciò che doveva essere combattuto e sconfitto, la destinataria della lancia scagliata dal feziale. Poi, certo, avvenne anche qualcosa di ben più particolare...proprio durante la guerra contro Pirro del III secolo a.C. un prigioniero di guerra fu costretto a comprare un appezzamento di terreno nei pressi del tempio di Bellona. In questo modo, visto che lui era un nemico e che il suo terreno privato era nemico, fu gioco facile lanciare la lancia in quella direzione! Furbi, non c’è che dire...