
A volte i Musei Vaticani di Roma celano dei veri e propri tesori architettonici semplicemente unici, come il cosiddetto Scalone del Bramante. Solitamente chiuso al pubblico e visitabile attraverso prenotazione specifica, questo elemento architettonico è capace di rappresentare in tutto e per tutto la vita che si svolgeva in quello che, un tempo, era l'edificio che ospitava gli appartamenti pontifici. Per una guida turistica è sempre una goduria passeggiare lungo la rampa elicoidale di questo affascinante passaggio, anche per ammirare la città di Roma da un punto di vista diverso dal normale.
Una scalinata elicoidale pensata e progettata dal Bramante, celebre architetto che per anni lavorò in zona Vaticano e per i papi, dando il via ai lavori che modificheranno per sempre la storia dell'arte! Giusto per dire, questa scala verrà utilizzata come modello anche da altri celebri architetti che ne copiarono la struttura, come Borromini per esempio. Tutto nasce da una necessità, quando sulla sommità del Colle Vaticano sorgeva la villa di Innocenzo VIII, pontefice della fine del Quattrocento, con giardini che digradavano seguendo il declivio del colle. Giulio II Della Rovere, celeberrimo pontefice che sempre pensava in grande, e di cui potete leggerne il profilo qui, volle profondamente modificare tutto l'impianto architettonico della zona, facendosi costruire i suoi appartamenti privati ed aggiungendo cortili e gallerie. Fu chiamato, per questo ardito progetto, proprio Donato Bramante, che già aveva dato prova di sé in altre realtà. Il problema era solamente uno: come collegare i diversi ambienti (tra gallerie, stanze e cortili) sui numerosi livelli che il colle opponeva. Uno dei massimi geni del Rinascimento, quel Bramante che meglio di altri dal punto di vista architettonico coniugò le nuove soluzioni della sua epoca con quelle antecedenti provenienti dalla cultura classica, realizzò una serie di ambienti ed edifici digradanti e su più piani, in un’opera complessa dal punto di vista architettonico e progettistico. Fondamentalmente seguì il declivio naturale del colle Vaticano, assecondandolo ma, allo stesso tempo, rendendolo idoneo per le idee di grandezza del pontefice Giulio II.
E questo scalone, denominato proprio del Bramante, ne è una testimonianza! Ecco dunque un'ardita scalinata elicoidale, che sale per metri e metri con eleganza e rigore. Le colonnine che si susseguono, una dopo l’altra, quasi accompagnano il movimento sinuoso della scalinata. Era progettata anche per avere una sorta di funzione panoramica, con le sue finestre, oltre che come scala di servizio. Pare, addirittura, che anche carri potessero passare di qui. Ed ancora oggi milioni di persone l'anno passano attraverso quegli stessi cortili (come quello del Belvedere dove c'è anche un piccolo segreto...), voluto ed ideato da Bramante.