
Tutti noi conosciamo il Colosseo di Roma, e tutti noi sappiamo che era il principale anfiteatro di tutto il mondo romano. Per una guida turistica locale come me l'Anfiteatro Flavio non è altro che l'ufficio, laddove si va tutti i giorni per lavorare, praticamente. Ma, nonostante sia un monumento famoso in tutto il mondo, visitato da circa 8 milioni di persone l'anno, protagonista di eventi anche brutali in passato (come in questo caso), c'è ancora molto da scoprire sul Colosseo. Pensiamo a cosa accadde nel corso dei secoli, alla fine della civiltà romana…
E' vero, infatti, che dalla conclusione dell'Impero d'Occidente avvenuta nel V secolo d.C., a poco a poco il ricordo di Roma sbiadì, rimanendo appigliato solo alle grandi e monumentali vestigia che ai Romani del Medioevo e non solo ricordavano, visivamente, cosa era stata l'Urbe. Purtroppo, però, la memoria storica di molto che apparteneva all'antica Roma andò davvero persa, a causa dell'ignoranza diffusa tra la popolazione e dalla straordinaria capacità umana di dimenticare il passato. Per questo non deve sorprenderci come solo nel Quattrocento si incominciò davvero a comprendere la vera funzione del Colosseo così come concepito dai Romani, e cioè un grandioso anfiteatro in cui combattevano belve e gladiatori, ed in cui gli imperatori amavano bearsi dando al pubblico spettacoli magnifici (come, forse, un'impressionante naumachia). E nel corso del Medioevo? Cosa era il Colosseo per i cittadini Romani che vissero secoli e secoli dopo la caduta dell'Impero? Un bellissimo indizio ce lo dona un notaio bolognese di nome Armannino che, nel 1325, compose una raccolta di miti e leggende riguardanti Roma e non solo. Tra esse, lui scrisse la sua personale opinione sull'origine del termine Colosseo. Già prima di lui l'Anfiteatro Flavio, quale straordinario simbolo pagano che era, si portava appresso la nomea di luogo abitato da demoni. Ma Armannino andò oltre, affermando che Colosseo derivasse dalle parole latine Colis eum, che tradotto significa "Lo veneri?". In che senso? Nel senso che secondo lui il Colosseo non era altro che il più grande tempio pagano del mondo! Talmente importante che i sacerdoti addetti ai riti usassero proclamare ed invocare svariati demoni, mostrando spesso l'effige del più potente ai fedeli. E quando un seguace si avvicinava al sacerdote ed all'effige, ecco che il ministro di culto faceva la fatidica domanda: "Colis eum?".
Bello sapere come oggi diamo per scontato molte cose ma come, in realtà, la nostra attuale conoscenza derivi da un'evoluzione millenaria e da una ricerca certosina delle giuste fonte storiche da cercare. Anche un edificio famosissimo come il Colosseo ha un suo lato oscuro, dopotutto, non legato necessariamente ai sanguinosi eventi che lì venivano proposti. Forse, però, proprio per la sua fama l'Anfiteatro Flavio di Roma è divenuto, nel corso del tempo, il modello perfetto per leggende di varia natura. Come questa che vi ho appena raccontato!