La Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale, su progetto del Bernini, è rinomata per la sua architettura ed i suoi spazi interni, per come il maestro del Barocco concepì un gioco di luci e ombre, di stucchi bianchi e dorati, per sorprendere l'osservatore. Entrando nella chiesa dalla pianta ellittica sembra quasi di essere all'interno di un teatro, con i visitatoti che paiono essere dei veri spettatori. Un tour qui, anche di pochi attimi, riesce davvero a catapultarti nelle meraviglie che solo il Barocco sa dare, in particolare grazie al Bernini e ai suoi effetti scenici (come in questo caso), rendendo Roma ancor più spettacolare. Ma c'è altro che la chiesa non ci dice, qualcosa che può essere visitato solo avendo pazienza e sapendo dove andare. Avendo l'abside di fronte a voi andate a destra e troverete l'ingresso per accedere alla sagrestia, che già di per sé, con i suoi affreschi, è una sala di tutto rispetto. Ma la vera meraviglia, a cui si può accedere pagando una piccola offerta, si trova al piano superiore. Salite le scale, laddove vi è il seminario dei Gesuiti, e subito verrete rapiti dalla struggente bellezza di questa magnifica scultura, realizzata in marmi policromi, che raffigura San Stanislao Kostka. 

Nato in Polonia nel 1550, morì a Roma nel 1568, quindi a soli 18 anni. Sin da giovanissimo ebbe in testa di intraprendere una carriera ecclesiastica, soprattutto nelle fila dei Gesuiti. Iniziò quindi il suo noviziato nella terra natia ma poi, a soli 17 e contro la volontà del padre, fuggì di casa per recarsi, personalmente, a Roma. Attraversò a piedi tutta la Germania, valicò le Alpi, e discese la Penisola, fino ad arrivare qui nell'Urbe, per essere ospitato dalla comunità gesuita. Come accennato prima, morirà poco dopo in giovanissima età. Questa straordinaria scultura fu realizzata di Pierre Legros il giovane tra il 1702 ed il 1703. Colpisce l'incredibile naturalezza del vestito nero del giovane, con ogni singola piega lavorata a regola d'arte. Per non parlare poi del letto, anch'esso in marmi policromi, che rende il tutto ancora più eccezionale. C'è devozione, c'è vigore, c'è dolcezza in questa scultura ed anche nel volto del giovane Stanislao, sapientemente rappresentato nel momento della sua morte ma, al contempo, con quella serenità tipica di chi sa che la morte non è altro che un mero passaggio. Piccola curiosità finale: dietro la scultura potete notare una tela che, proprio all'altezza della testa del santo, ha la cornice tagliata. Motivo? La tela è del Minardi e fu realizzata successivamente alla scultura. Il problema sta nelle dimensioni, poiché l'opera pittorica era troppo grande e, a causa della testa della statua, non entrava perfettamente nello spazio ad essa adibita. Quindi, semplicemente, si decise di staccare un pezzo di cornice, per farci entrare tutto!

Una piccola chicca finale che, però, non depotenzia minimamente la vista di questa impressionante scultura che, alla fine, è un connubio di due cose: devozione e arte. Un rapporto stretto qui a Roma, capace di creare meraviglie nascoste come questa. Ecco, dunque, un altro dei motivi per cui vi invito a visitare la Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale. Non solo l'edificio in sé, ma anche ciò che contiene merita ampiamente una visita.