

Sappiamo bene come nei Giardini di Villa d’Este vi siano una serie di fontane strane, fantasiose, curiose, monumentali o piccine che abbelliscono, rendendoli unici, questi giardini. Non dimentichiamoci mai, però, di come non siamo molto lontani da Roma e di come l’Urbe, con il suo carico di storia e cultura millenaria, sia sempre stata una sorta di modello, in un modo o nell’altro.
Da questo concetto nasce la cosiddetta Fontana della Rometta, concepita dall’architetto di fiducia della famiglia d’Este in quel periodo: Pirro Ligorio. Architetto infaticabile, Pirro Ligorio ha lavorato molto a Roma, diventando anche architetto di fiducia di papa Pio IV. Comunque sia, in omaggio a quella Roma dalle millenarie tradizioni e del rapporto indissolubile con Tivoli, dove la villa della famiglia è situata, Pirro Ligorio rappresentò l’Urbe trasformandola in una sorta di grande ninfeo, e decantandone meraviglie e monumenti attraverso la pietra e l’acqua! Al centro un grande canale a rappresentare il Tevere, con una barca (a simboleggiare l’Isola Tiberina) nel mezzo. Dietro e ai lati, anche se una parte ormai è completamente perduta a causa di crolli o modifiche successive, abbiamo piccoli edifici che ricordano templi antichi. In origine tutta la fontana aveva anche altre rappresentazioni in pietra e roccia che raffiguravano alcuni degli edifici che hanno fatto la storia di Roma, come l’Arco di Costantino, ma purtroppo molto è andato perduto.
Ed infine, a troneggiare su tutto, una personificazione della Dea Roma al centro, seguendo proprio l’iconografia romana. Da ricordare come Pirro Ligorio in primo luogo, oltre che architetto, fu anche un grande studioso e conoscitore della Roma antica, tanto da pubblicare anche una mappa con il nome di "Antiquae Urbis Imago". Una grande idea questa, il voler raffigurare la Caput Mundi per mezzo di canali, roccia e fontanelle. Un giusto omaggio a Roma, dalla fine del Cinquecento...

