Oggi vi accolgo con scorci del fantastico Parco Archeologico di Ostia Antica, non lontano da Roma, laddove poter passare una bella domenica. Un luogo unico, più esteso della stessa Pompei, se si considera che tutta la parte nord della città, oltre l'attuale corso del Tevere, è ancora da scavare e scoprire. Ma già così, con i monumenti quali il Teatro o il Capitolium, i resti delle ricche domus e gli edifici commerciali, o ancora i fast food di una volta, quella che è considerata la prima colonia di Roma (fondata secondo la tradizione da Anco Marzio) offre tanto, tantissimo! Una vera città, dallo spirito commerciale e militare.
Nato come avamposto difensivo, per salvaguardare la foce del Tevere da eventuali minacce esterne (e la mappa della città, che segue quella di un classico castrum militare lo conferma), a poco a poco, sin dalla tarda età repubblicana, Ostia ha mutato il suo aspetto, divenendo il porto di Roma, lo sbocco verso gli altri regni o territori controllati da Roma. È questo il segreto del posto: immaginiamo navi mercantili ormeggiate nel porto, e scaricare merci di ogni tipo ed estrazione (da cibi a vestiti, da spezie a materiali edili), provenienti anche da luoghi lontani dalla Caput Mundi. Non è un caso che Ostia deriva dalla parola latina ostium, che significa bocca e accesso.
Visitando l’estesa area archeologica, come detto ancora oggetto di scavi e studi che, sicuramente, in futuro riserveranno altre sorprese, si può davvero viaggiare nel tempo e scoprire qualcosa di più della vita di tutti i giorni. Le numerose terme presenti, ad esempio, con i loro magnifici mosaici a tessere bianche e nere e le loro sostruzioni ancora visibili ci dicono di come gli ostiensi amassero passare il loro tempo libero. I mitrei, templi spesso sotterranei o comunque nascosti alla vista che, invece, ci indicano la presenza di numerosi adepti a questo culto misterico che molto attecchì all’epoca, o ancora le numerose insulae e le bellissime domus, un modo per comprendere come gli ostiensi di diversa estrazione sociale usassero vivere. Ma è soprattutto nel suo periodo d’oro, il I secolo d.C. circa, che Ostia divenne quel simbolo per cui è ancora conosciuta oggi: punto d’accesso di merci e persone molto lontane da Roma, che giungevano nella Città Eterna per vie marittime. Una Roma capace di fagocitare tutto, assimilando prodotti, culture e tradizioni diverse attraverso la sua forza commerciale e militare. Un luogo perfetto, con le sedi delle antiche e potenti corporazioni ed i numerosi templi (anche di culti orientali e non autoctoni), che attestano quanto Roma fosse un vero melting pot, un crogiolo di diversi popoli che, volontariamente o meno, accettarono di essere sotto la stessa bandiera, la stessa idea, la stessa civiltà: quella romana. Il parco archeologico di Ostia Antica, infine, va visitata, meglio ancora con una guida turistica come me, anche per conoscere alcuni segreti ingegneristici propri dei romani di un tempo, come in questo caso...
