
Tra chiese e monumenti vari a volte ci si dimentica di come la città di Roma sia stata sempre meta preferita per famiglie nobili di varia natura, estrazione sociale o provenienza geografica che, nel corso dei secoli, vennero ad abitare proprio qui, nella Città Eterna. Motivo? Semplicemente perché era a Roma che si aprivano le porte della politica e dell'economia che conta, con gli uomini più potenti di allora che preferivano venire qui, a stretto contatto con i pontefici ed il loro potere temporale, così come era qui che, più che in altre realtà, che gli amanti o i mercanti dell'arte potevano godere dell'opera di numerosi artisti, minori o maestri, che qui lavoravano grazie anche alle numerose committenze a disposizione. Numerosi sono li esempi, come ad esempio Palazzo Massimo Istoriato. E non lontano da qui sorge un altro interessante palazzo nobiliare che vale la pena visitare, per molte ragioni.
In questo caso vorrei, da guida turistica locale, portare alla vostra attenzione Palazzo Patrizi, dimora storica del rione Sant'Eustachio della famiglia Patrizi, di origini senesi. Sicuramente la Toscana ha dato natali ad altrettanti famiglie illustre e aristocratiche che fecero fortuna a Roma, come i Borghese o, soprattutto, i Medici. Proprio in questo rione vi è un edificio con lo stemma Medici bene in vista, come potete leggere qui. Tornando, però, a Palazzo Patrizi, è interessante sapere come l'edificio fu realizzato da Giacomo della Porta su commissione di un esponente della famiglia Aldobrandini, e solo nel 1642 l'edificio fu comprato dai marchesi Patrizi. Il nome dell'architetto fa capire quanto importante fosse erigere un edificio qui, in una zona compresa tra il Pantheon e Piazza Navona, che attirava numerosissime famiglie nobili più, e meglio, che altri quartieri romani. Grandi amanti dell'arte e straordinari collezionisti, nel corso degli anni la famiglia Patrizi abbellì la proprio dimora dorata con bellissimi mobili e suppellettili e, soprattutto, con straordinarie opere d'arte. Per intenderci, nella collezione privata della famiglia spiccava anche un Caravaggio o un Mola. I saloni del XVI e XVII secolo, le porcellane finissime ed il mobilio storico lasciano davvero senza fiato, per un'esperienza storica che consiglio di fare. Tra le altre cose, oggi, l'accesso al palazzo nobiliare è consentito previa prenotazione e, chicca in più, a fare da cicerone sarà proprio...il padrone di casa!
Poter entrare in quello che, a tutti gli effetti, può essere considerato una sorta di salotto buono romano può far comprendere, al meglio, l'atmosfera che si respirava nella elite della società romana, soprattutto quella seicentesca e settecentesca, quando le più importanti famiglie nobiliari facevano a gara per sfoggiare la propria opulenza e ricchezza. L'organizzazione di feste, ancorché private, arricchite da musicisti o poeti, e abbellite dalle straordinarie collezioni di opere d'arte che oggi arricchiscono i musei di tutto il mondo, era il modo preferito per esercitare il potere, e la propria influenza, nella società romana. Qui a Palazzo Patrizi, dunque, si entra per respirare un poco l'aria altolocata tipica della Roma bene dei secoli passati, una Città Eterna mondana che, sicuramente, ha contribuito a rendere l'Urbe un luogo assolutamente impagabile.